da Milano
Domani la Corte di giustizia europea dovrebbe pronunciarsi sulla contestata governance di Aem Milano, che vedeva il Comune con una quota azionaria del 33,4%, ma con la maggioranza in consiglio di amministrazione: lo afferma lagenzia Radiocor che lo ha appreso da fonti legali. La questione ha ormai solo un valore accademico, in quanto il problema è stato superato con la stesura del nuovo statuto per la fusione con Asm Brescia, che darà vita a A2A. Ma intanto si sta profilando un nuovo scoglio nella tormentata vicenda dellasse Milano-Brescia: quello delle nomine.
Il prossimo anno è infatti in scadenza lamministrazione comunale di Brescia e il sindaco Paolo Corsini non si potrà più ripresentare. Tra le ipotesi cera una sua possibile candidatura per il Partito democratico alla Regione Lombardia, ma a parte la diversa scadenza di elezioni comunali e regionali, sembra che la corsa in quella direzione si sia incagliata. Tra le diverse ipotesi sul futuro dellattuale sindaco di Brescia è così spuntata anche quella di un posto di prestigio al vertice della nuova super-utility lombarda. Ma questo crea qualche problema di «concorrenza» con altre candidature bresciane: quella del numero uno di Asm, Renzo Capra, per esempio. I posti al vertice di A2A sono stati spartiti con il bilancino dopo faticose trattative. E sono contati. Difficilmente ci sarà spazio per Capra e Corsini.
Intanto prima di Natale dovrebbero arrivare tutti gli adempimenti notarili per la nascita della nuova società, poi il Comitato nomine dovrà sbrogliare la matassa dei vertici indicando il consiglio di sorveglianza che a sua volta nominerà il consiglio di gestione. E dal 1° gennaio il decollo sarà ufficiale.
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