«La Bresso si sposta con 3 auto blu»

da Torino

«Dalla Panda 4x4 la Bresso è passata alle 4 auto blu: due Lancia, un’Alfa Romeo 166 più l’auto di scorta della polizia». Mentre a Roma il governo Prodi invoca una stretta sulle spese dei ministri, in Piemonte è guerra tra la Lega e il governatore della Regione Piemonte, Mercedes Bresso.
Mercoledì il capogruppo del Carroccio, Oreste Rossi, aveva accusato apertamente la Bresso con una interrogazione: «Secondo gli autisti il governatore utilizza fino a tre auto blu di servizio per i suoi spostamenti. E pensare che in campagna elettorale aveva promesso di usare la Panda 4X4. Altroché, qui siamo praticamente alle 4 auto blu». La risposta della Bresso non si è fatta attendere: «L’auto blu è una sola, una Lancia Thesis - è stata la replica del portavoce del governatore - se c’è bisogno dell’apporto professionale di un numero superiore di staff viene utilizzata una Phedra da sette posti. Solo in rarissimi casi, quando la presenza della Presidente abbia anche una funzione di rappresentanza istituzionale, si sceglie l’utilizzo di due auto, una delle quali è guidata spesso da un funzionario impegnato professionalmente nella missione». Ma quell’«anche» legato alla «funzione di rappresentanza istituzionale» ha nuovamente scatenato le ire del Carroccio.
«Ho letto sui giornali che si è difesa dietro l’uso istituzionale. Ma la dichiarazione della Bresso è, diciamo pleonastica», ha detto ieri al Giornale Rossi. «La cosa curiosa è che in tanti l’hanno vista utilizzare le auto blu “anche” agli incontri di partito, quando è ben difficile dire che si è impegnati in veste istituzionale. La legge ci dice che le auto blu vanno utilizzate “esclusivamente” a fini istituzionali. Sentiremo che cosa risponderà in Aula».


Critico anche il segretario della Lega in Piemonte, Roberto Cota: «La sinistra al governo agita lo spauracchio del buco nei conti per chiedere di tassare gli italiani, mentre i suoi amministratori non si fanno problemi a utilizzare senza ritegno i mezzi messi loro a disposizione grazie ai soldi dei cittadini».

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