Brizzi, il golden boy che firma tutti i film in cima al box office

Che cosa accomuna i due film ai vertici del box office con più di sei milioni di euro d’incassi? Il fatto che Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno con la coppia Cortellesi/Bova e Amici miei - Come tutto ebbe inizio di Neri Parenti con il quintetto Ghini/De Sica/Hendel/Panariello/Placido sono italiani, certo. Ma soprattutto che dietro queste due commedie, molto diverse tra loro, ci sia sempre lui, Fausto Brizzi, il Golden Boy del cinema italiano. Il regista, in questo caso «solo» soggettista del primo (ma nei titoli di coda appare anche come «produttore artistico», come dire - citando Lubitsch - il «Brizzi touch») e sceneggiatore del secondo, che mette lo zampino ormai in gran parte della produzione commerciale italiana e riesce con nonchalance ecumenica a lavorare con tutte le major made in Italy, Medusa, Rai Cinema e Filmauro. Non contento ha anche fondato una casa di produzione, la Wildside, insieme a Lorenzo Mieli, Mario Gianani e Marco Martani, che il primo aprile porterà nei cinema Boris - Il film, tratto dall’omonima serie tv di culto, oltre a consentire al grande Bernardo Bertolucci di tornare al cinema, forse addirittura in 3D, con Io e te dall’omonimo libro di Niccolò Ammaniti. Mentre sembra essere ormai naufragata la trasposizione del bestseller Mia sorella è una foca monaca di Christian Frascella. Almeno stando alle parole di fuoco che l’autore ha vergato sul suo blog contro Brizzi&Co.
Certo sono lontani i tempi, era la fine degli anni '90, quando, fresco di diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, si dava alla gavetta televisiva, comunque di successo, con le miniserie Lui e lei di Luciano Manuzzi con Vittoria Belvedere oppure, la sua preferita, Sei forte maestro con Emilio Solfrizzi e Gaia De Laurentiis. Poi col nuovo Millennio c’è stata la promozione sul grande schermo dove Neri Parenti l’ha introdotto alla corte degli sceneggiatori dei cinepanettoni dell’età dell’oro (insieme a Marco Martani e Massimiliano Bruno con cui stringerà un forte sodalizio), si va da Merry Christmas ai vari Natali su e in... (Nilo, India, Miami, New York, in crociera). Tanto che la preoccupante flessione degli incassi degli ultimi due film natalizi di De Laurentiis, da più parti è stata attribuita proprio alla mancanza dei guizzi della penna di Brizzi. E così si fanno largo le voci di un suo nuovo ingaggio a peso d’oro: «Sono contento di aver fatto i cinepanettoni e tornerò a collaborare ogni volta che mi chiameranno», ha recentemente risposto ai lettori di Vanity Fair su Facebook.
Ma nel cinema, come nella vita, ci sono gli alti e i bassi. E anche per Brizzi sembra ormai lontano l’exploit dei due Notte prima degli esami con i loro 30 milioni di euro d’incassi. Era il 2006 e l’allora enfant prodige del cinema italiano classe ’68, sempre in trio con Martani e Bruno, scrisse la sceneggiatura di quel film diventato di culto per un’intera generazione. Un successo epocale che nessuno aveva previsto tanto che è lunga la lista di registi italiani che rifiutarono di girarlo. Alla fine Brizzi stesso saltò dietro la macchina da presa e da allora non s’è più fermato. Arrivando in queste settimane all’ardita operazione di Maschi contro femmine e Femmine contro maschi. Un capolavoro produttivo, perché Brizzi è riuscito a mettere insieme i due principali concorrenti del mercato (RaiCinema e Medusa), che però non ha avuto il riscontro sperato nonostante una media d’incassi intorno ai 12 milioni a film. Un campanello d’allarme (che in verità per Brizzi era già squillato nel 2009 con Ex) sintomo che qualcosa non funziona più tra il grande pubblico e le commedie a episodi e corali scritte un po’ col pilota automatico (ne sa qualcosa anche Giovanni Veronesi scottato dal recentissimo flop di Manuale d’amore 3).
Ora tutti gli occhi sono puntati sulla prova del fuoco di Brizzi che sta per tornare sul set a Torino per girare Sex 3D con Fabio De Luigi e, forse, Monica Bellucci.

Si tratterà «di una commedia meno corale (sarà un caso?, ndr) e racconterà in modo buffo una famiglia alle prese con i piccoli problemi quotidiani legati al sesso», dice il regista. Che utilizzerà il 3D - prima volta per una commedia - come chiave unica per un nuovo successo. Basterà?

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