In pista per trovare cosa non funziona Lui, invece, è tornato in pista anche oggi. Per cercare, con Yamaha e Michelin, il bandolo del groviglio di problemi che affligge la moto biancoazzurra. Prove con la Yamaha dotata del nuovo motore, quello, attesissimo da Rossi, con distribuzione a controllo pneumatico. Un primo assaggio di un propulsore, ancora tutto da sviluppare, progettato in fretta e furia per cercare di acciuffare per la coda la Ducati di un Casey Stoner, gatto sempre più in fuga solitaria nel campionato della MotoGp. "Il mondiale per Rossi - dice dietro al muretto dei box Carlo Pernat, manager di Loris Capirossi - è ormai andato, sfumato perlomeno al 90 per cento. Un 10 per cento glielo lascio per scaramanzia, perchè nel motociclismo può sempre succedere di tutto e nulla è mai così scontato".
Il risultato non dipende dal fisco Dalle sue veline, l'ultima intitolata "giornata triste per la Yamaha a Brno", non traspare l'umore del folletto. E, soprattutto, quanto abbia pesato sulla bilancia della gara ceca, la batosta fiscale. "Prima di tutto - prosegue l'esperto Pernat - direi che il risultato di domenica non ha nulla a che vedere con le beghe fiscali di Valentino. Perchè in questo momento il pacchetto Stoner-Ducati-Bridgestone è molto superiore. Stoner avrebbe vinto lo stesso, forse Rossi avrebbe potuto fare un pò meglio, magari concludere terzo". Allora qualcosa ha influito la mazzata delle tasse... "Sicuramente un po' sì, ma non così tanto. È chiaro, però, che adesso arriveranno i momenti più difficili per lui. Perchè s’è messo in moto quello che definirei un meccanismo perverso. E non mi riferisco solo all'accanimento mediatico".
Killeraggio mediatico "Personalmente - motiva il manager ligure, che ha portato Rossi ai primi titoli mondiali nelle classi 125 e 250 - non ho apprezzato il fatto che alcuni quotidiani abbiano mandato qui inviati, che non hanno nulla a vedere con questo sport, con l’obiettivo di mettere a segno, anche se non è la frase più appropriata, azioni di killeraggio mediatico nei suoi confronti. Questa è una cosa che non capisco. L’unico aspetto positivo, che ha limitato i danni in questo senso, è il fatto che il primo Gp dopo la bufera è stato qui a Brno: immaginate se fosse stato Misano che assedio!".
Non a tutti è piaciuta la smentita via Tg A Rossi, però, rimproverano di avere fatto autogol con la cassetta inviata ai Tg. "Sono scelte che non condivido ma che non discuto. Ognuno si difende come vuole. Con Capirossi abbiamo fatto diversamente, affrontando il problema con serenità e mettendoci la faccia. E tutto è finito lì, senza strascichi. Comunque - conclude Pernat - mi piacerebbe che questo mondo, cui Rossi ha dato molto, lo difendesse. Per quello che è difendibile, sia ben chiaro". I colleghi piloti, invece, in genere non vogliono parlare di Rossi. Solo qualcuno degli stranieri si lascia sfuggire un "questa volta Rossi ha corso da pilota normale, senza fare la differenza che lui riesce a fare".
Parole solo per Brivio Sul fronte Yamaha accetta il dialogo solo il manager Davide Brivio. "Sono convinto che la strategia di isolare o, meglio, proteggere Valentino durane il Gp - attacca il comasco - gli abbia permesso di mantenere la tranquillità necessaria per dedicarsi a prove e gara«. Rossi non è, però, sembrato lo stesso".
"Nel box Yamaha - replica Brivio - il lavoro è proseguito come in tutti gli altri Gp dell’anno, penso che la questione fiscale non abbia influito minimamente sul rendimento di Rossi. Valentino ha fatto una gara senza commettere errori e del suo meglio. Domenica sera è rimasta solo la delusione per il risultato. Adesso arriva Misano, teme un maggior assalto mediatico?". Le prossime gare Misano o Phillip Island sono due gare che valgono sempre 25 punti. Magari Rossi, giocando in casa, troverà più calore da parte di pubblico e tifosi. Una speranza, come quella che il nuovo motore, che romba nel frattempo in pista per i suoi primi vagiti, cresca. E presto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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