Broglia lascia la sinistra Monteleone (Udc) rimane «equidistante»

Broglia lascia la sinistra Monteleone (Udc) rimane «equidistante»

Fabio Broglia, consigliere regionale del Gruppo Misto, ex Udc , già socio fondatore del Pd e sodale, finora, con la maggioranza di sinistra nell’assemblea di via Fieschi, fa outing politico-elettorale, annuncia la sua uscita dalla coalizione che governa la Liguria, e contemporaneamente ufficializza il proprio appoggio al candidato del Pdl alla Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, impegnato al ballottaggio contro Michele Boffa del Pd, che invece conquista i pensionati di sinistra di Bertone. Rosario Monteleone invece, segretario regionale Udc, che alcune voci avevano indicato come disponibile a «dare una mano a Vaccarezza», conferma l’equidistanza dai due candidati e lascia «liberi gli elettori di scegliere secondo coscienza il loro voto verso chi a loro avviso potrà meglio guidare la nuova giunta provinciale savonese».
Un modo come un altro per non sbilanciarsi, mantenendo quell’autonomia dai due schieramenti contrapposti che lo stesso Monteleone aveva rivendicato in campagna elettorale, «e che - sottolinea ora - mi ha dato grandi soddisfazioni, visto che l’Udc ha raddoppiato i consensi rispetto alle Europee ed è cresciuto dell’1 e mezzo per cento rispetto alle ultime politiche». Grandi manovre in corso, dunque, in vista del turno di ballottaggio di domenica, per definire gli «apparentamenti» fra le liste e i rispettivi candidati. Più che logico che la Provincia di Savona, storicamente appannaggio della sinistra, sia al centro dell’attenzione, e non solo al livello locale. È qui che si inserisce in maniera significativa la dichiarazione di Broglia che ricorda adesso come avesse «appoggiato e sostenuto nella scorsa campagna elettorale europea Emanuele Filiberto di Savoia, candidato Udc. Insieme a lui - aggiunge il consigliere regionale - abbiamo potuto ascoltare idee e aspettative di molti elettori appartenenti all’area civica e popolare del nord ovest italiano, in particolare quello della nostra Liguria, ricevendo indicazioni per il futuro». Per questo e per il fatto che «Emanuele Filiberto si è già espresso per il sostegno a Guido Podestà a Milano, ad Alessandra Porchietto a Torino e ad Angelo Vaccarezza a Savona», Broglia annuncia ai capigruppo di maggioranza in Regione la sua «impossibilità a permanere in questo tipo di maggioranza, tanto più che nella stessa il capogruppo del maggior partito è il candidato alla presidenza della Provincia di Savona che si contrappone a Vaccarezza, da me oggi sostenuto al ballottaggio». Lo «strappo» è compiuto e - pare - irreversibile. Ma Monteleone non ha nessuna intenzione di allinearsi: «La storia politica e personale di Broglia - spara senza perifrasi il segretario dell’Udc - non mi accomuna a lui. E la vicenda Broglia-Emanuele Filiberto di Savoia, amico di La Russa e del sindaco di Alassio Melgrati, non ha nulla a che fare col mio partito».
A queste affermazioni Melgrati urla «vergogna!». Resta il fatto che pure lei, Monteleone, ha percorso varie strade.
«Non lo nego. Ma sempre mantenendomi fedele al centro. Ho fatto scelte diverse aderendo in successione alla Dc, allo schieramento di centrodestra, alla Margherita, un’esperienza quest’ultima che si è conclusa miseramente».
Finché è venuto il momento del partito unico...
«Il Pd. Ma a differenza di Broglia, ho deciso di non aderire, preferendo la mia coerenza e un momento di riflessione».
Così è entrato nell’Udc.
«Poteva rappresentare l’ennesima speranza del centro moderato. Ci metto entusiasmo e convinzione. Per questo scelgo di non appoggiare ufficialmente nessuno dei due candidati a Savona».


Avrà pure una preferenza?
«Ribadisco: il nostro rappresentante nel consiglio provinciale e io stesso staremo con chi farà bene».
Questo vuol dire tirarsi fuori, non prendere comunque posizione.
«Per me vuol dire continuare ad essere coerente con me stesso e con quello che ho sempre sostenuto».

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