Bruciare la droga sequestrata costerà ai milanesi 30mila euro

E tra le cifre stanziate da Palazzo Marino, spuntano ora fuori anche 30mila euro per distruggere nel forno inceneritore di Figino la droga sequestrata nel milanese. Cifra comunque solo anticipata dal Comune e poi rimborsata dal ministero di Grazia e Giustizia. La voce è comparsa tra le determine di spesa di fine anno, comparse ieri sull’albo pretorio del Comune. Al capitolo «funzionamento del Tribunale» ci sono infatti anche due pagamenti ad Amsa per la «termodistruzione di sostanze stupefacenti» per conto della Corte d’Appello. Bruciare 392 grammi di droga a settembre infatti è costato 124 euro, 399 euro a ottobre.

«Svolgiamo questo servizio - spiega il presidente di Amsa Sonia Cantoni - circa cento volte l’anno, su richiesta dei Tribunali e seguendo una procedura specifica, per quantitativi che vanno ogni volta da pochi grammi a qualche chilo». Così per il 2011, il Comune ha messo a bilancio 30mila euro per «asporto e termodistruzione di materiale vario sequestrato per conto della Corte d’Appello». Rimborsabile, si spera, a piè di lista.

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