«Sappiano quelli dellEspresso che sono disponibile ad andare sulla loro copertina anche una volta ogni mese se serve a fargli vendere po di copie e salvare qualche posto di lavoro». Renato Brunetta veste i panni di sindacalista del gruppo Repubblica. Il settimanale gli ha dedicato di nuovo una copertina, questa volta sostenendo che i dati sul recupero dellassenteismo sono falsi. Unoperazione che secondo il ministro ha lobiettivo di vendere più copie. «Lincremento di questa settimana magari salverà qualche posto». Poi, «questa è la seconda copertina che LEspresso mi dedica in un anno. Non posso che esserne onorato».
Ma sulle rilevazione che in questi mesi hanno dato conto dell«effetto Brunetta», cioè della riduzione delle assenze per malattia negli uffici pubblici, il ministro non vuole scherzare. «Sono una persona seria, la rilevazione statistica sullassenteismo nella pubblica amministrazione è serissima. I dati sono più che attendibili». Quelli dellEspresso «hanno preso un granchio dicono che mancano i dati sulla scuola. Non è vero se solo avessero avuto la pazienza di guardare sul sito del ministero... Sbagliano anche quando dicono che mancano una serie di comparti. La gente vede che le cose stanno cambiando. Solo lEspresso non si accorge di questo cambiamento. Ma la gente lo vede, così come vede che non sono alto 1,85 cm».
Per il ministro linchiesta serve comunque a capire da che parte sta LEspresso. «Ho capito dove stanno i conservatori; i difensori dellItalia peggiore e dei fannulloni; i poteri forti delle rendite parassitarie; la cattiva politica. Ho capito che LEspresso difende lItalia corporativa. Lo facesse almeno bene. Dovè finito LEspresso della Razza padrona? Aridateci quellEspresso delle indagini serie, delle inchieste serie fatte da gente seria. Per questo sorrido e non ci rimango male». Nel sito del ministero sono state pubblicate tutte le risposte alle critiche dellEspresso. Il campione, secondo palazzo Vidoni, non è insufficiente, come sostiene il settimanale, visto che comprende poco meno della metà delle amministrazioni. Il calo nella riduzione dellassenteismo? La stabilizzazione «era attesa» e si assesterà su un tasso «fisiologico» di assenze. Anzi, anche questa estate la riduzione è continuata: «A giugno 2009, rispetto allo stesso mese del 2008, le assenze per malattia si sono ridotte in media del 27,4 per cento e a luglio 2009 i dati provvisori indicano un -17,3 per cento». Il settimanale dice che lIstat «ripulisce» i dati. Falso. La riforma colpisce le donne? «Il monitoraggio non premia e non punisce nessuno, si limita a misurare le variazioni dei giorni di assenza».
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