Bruxelles: «Né garanzie né risarcimenti a Sea»

Sarebbero aiuti di Stato. Intanto Bonomi conferma: «In assenza di proposte serie, la causa va avanti»

Nessun risarcimento alla Sea per l’abbandono di Malpensa da parte di Alitalia, perché sarebbe incompatibile con le regole dell’Unione europea che vietano gli aiuti di Stato. Queste le indicazioni emerse, secondo l’agenzia «Ansa», da un incontro tra rappresentanti del Tesoro e vertici della direzione per i trasporti della Commissione europea, svoltosi a Bruxelles e dedicato a una prima analisi dell’operazione Alitalia-Air France, incentrata soprattutto sull’aspetto di eventuali aiuti di Stato. Per la stessa ragione, il governo non potrà neppure offrire alla compagnia francese una garanzia in caso di esito negativo della causa intentata ad Alitalia da Sea, sempre per la vicenda Malpensa: qualsiasi tipo di indennizzo erogato direttamente dall’azionista pubblico sarebbe infatti destinato a cadere sotto la scure di Bruxelles. Mercoledì scorso, il vicepresidente della Commissione, Jacques Barrot, aveva invece lasciato aperta la strada a un prestito-ponte garantito dal Tesoro, purché effettuato in base agli stessi principi che verrebbero seguiti da un investitore privato. Dal canto suo, la Sea non intende rinunciare all’azione legale, che prevede un risarcimento danni di 1,25 miliardi.

«Un abbandono tout court della causa non è pensabile e immaginabile - ha dichiarato il presidente Giuseppe Bonomi, al termine del cda della società che gestisce gli scali milanesi -: se ci dovesse pervenire, ma allo stato non è pervenuta, una proposta transattiva, la valuteremo. Siamo persone ragionevoli». Bonomi ha anche ribadito che «l’azione giudiziale promossa contro Alitalia è un atto dovuto a tutela dell’integrità dell’azienda, dei lavoratori e degli azionisti».

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