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Bruxelles, pronto l’accordo per salvare Atene

I Paesi dell’eurozona hanno raggiunto un accordo sul piano di salvataggio per la Grecia. Lo riporta il sito web del quotidiano britannico The Guardian, che cita fonti di Bruxelles. Berlino ha dovuto piegarsi all’accordo nonostante in Germania ci fossero forti resistenze, e i 16 ministri delle Finanze dell’Eurozona finalizzeranno il pacchetto di salvataggio lunedì. Il piano prevede «contributi bilaterali» coordinati» nella forma di prestiti o di garanzie sui prestiti se la Grecia dovesse trovarsi nell’impossibilità di rifinanziare il debito e chiedesse aiuto all’Europa, ha detto un alto funzionario della Commissione europea.
Certo è che la crisi della Grecia resta naturalmente in cima all’agenda comunitaria e le ipotesi di un aiuto finanziario si sono fatte più concrete. Le ultime indiscrezioni da Bruxelles ipotizzavano che la Commissione guidata da Josè Manuel Barroso stesse facendo circolare un documento confidenziale con due opzioni pro Grecia: un prestito finanziato dagli Stati, sotto il coordinamento della Commissione stessa, che avrebbe il vantaggio della rapidità; oppure un prestito comunitario che, non essendo circoscritto ai Paesi dell’eurozona, non cadrebbe sotto la mannaia della clausola anti-salvataggio prevista dal Trattato. Un doppio binario su cui si sarebbe dovuto cominciare a discutere la prossima settimana.
Altre fonti hanno detto che gli aiuti potrebbero ammontare a 25 miliardi di euro, sebbene nelle capitali europee si stimi che la Grecia potrebbe avere bisogno di 55 miliardi entro la fine dell’anno. Anche perché il Paese ellenico resterà nella morsa della recessione anche quest’anno (-2% le nuove previsioni della banca centrale greca, -2,5% secondo Bruxelles), anche dopo il piano anti-deficit da 4,8 miliardi di euro presentato dal premier George Papandreu.
Resterà invece sullo sfondo l’ipotesi di costituire un Fondo monetario europeo, mentre sarà al centro dell’Ecofin la proposta di regolamentazione degli hedge fund.

L’Ue ha rassicurato gli Usa che non verranno adottate misure protezionistiche e ha anche accolto con favore la lettera a firma Sarkozy-Merkel-Juncker sui credit default swap. I tre chiedono di indagare sul loro uso con l’obiettivo di un giro di vite su tutti i prodotti finanziari derivati.

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