A Buenos Aires il suo museo oggi apre per una notte

Tomás Manuel de Anchorena (1783-1847) fu uno dei 33 firmatari della Dichiarazione dell’Indipendenza Argentina, nel 1816. Ed è giusto che proprio nella via a lui intitolata, a Buenos Aires, abbia sede la «Fundación Jorge Luis Borges», il sacrario del grande scrittore che di Baires assaporò ogni afrore e atmosfera, restituendocela in poesie e racconti. Con la sua sensibilità e, appunto, indipendenza di giudizio.
Oggi le austere sale della fondazione si apriranno al pubblico per un «assaggio» del nuovo museo borgesiano, in occasione della «Notte dei musei», l’evento organizzato dal governo di Buenos Aires che prevede un ricco programma di ingressi gratuiti in 150 centri culturali della capitale, che per l’occasione ospiteranno eventi fino alla mattina di domani. Maria Kodama, la vedova dell’autore di Finzioni e di L’Aleph, oggi sessantacinquenne, ha colto l’occasione della «Notte dei musei» cittadina per offrire una pre-inaugurazione del museo che aprirà ufficialmente l’anno prossimo, probabilmente il 24 agosto, giorno del compleanno di Borges.
I visitatori potranno ammirare, tra l’altro, 18 vetrine con materiale autografo su L’Aleph. Oltre a uno spettacolo musicale è in programma la proiezione del video Paseo por el Aleph de Borges che racconta la storia della Fondazione, presieduta dalla Kodama. Il museo espone inoltre fotografie, libri, prime edizioni delle opere dello scrittore, manoscritti, lettere e tanti altri cimeli a lui appartenuti. Proprio in queste settimane la Fondazione sta per completare la catalogazione dei fondi della biblioteca di Borges e sta arrivando a termine il lavoro di ordinamento dell’emeroteca che custodisce giornali e riviste del periodo 1870-1970.

La Fondazione dedicata a Borges venne creata il 24 agosto 1988 nell’edificio che fu la casa della famiglia dell’intellettuale fra il ’38 e il ’43. Maria Kodama ha passato 30 anni accanto allo scrittore, di cui fu dapprima alunna, poi segretaria e infine, poco prima della morte, seconda moglie.

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