(...) Letà pensionabile dei ballerini è di 42 anni per le donne e 50 per gli uomini: per gli artisti è una follia. «È un fatto puramente strutturale - insiste Saruggia -, a quarantanni non puoi avere le stesse prestazioni di quando ne avevi venti».
Da qui, la necessità di prendere dei giovani stagionali per la «bassa manovalanza»: contratti di 11 mesi, niente ferie né malattia, e lassunzione resta un miraggio. A meno di rarissimi concorsi, come questo: ma non tutto è andato secondo le aspettative dei ballerini.
«Al concorso cerano anche 65 esterni - spiega Saruggia -, molti dei quali non erano affatto allaltezza. Ma sugli stagionali in gara, sono pronto a mettere la mano sul fuoco: sono più che preparati per un ruolo di ballerino di fila, il gradino più basso della professione. Tanto più che a molti già fanno fare ruoli da protagonista».
Il giudizio artistico della commissione però è stato netto: il livello non è adeguato al ruolo. I ballerini mancanti verranno quindi selezionati con un altro concorso, in data da stabilirsi.
Intanto, nonostante il periodo più che mai critico per la Scala, con la prima che rischia di saltare per la protesta degli orchestrali del Fials, i confederali prendono le parti dei ballerini: «Senza entrare nel merito del giudizio artistico - afferma Domenico Dentoni della Uil -, penso che questa decisione sia ingiusta nei confronti di giovani precari che da anni lavorano per il Teatro con soddisfazione del pubblico».
Il nuovo direttore, Makhar Vaziev - che proviene dal prestigioso balletto Kirov del teatro Marijnsky di San Pietroburgo e subentra a Elisabetta Terabust - ha commentato ironicamente che «è un buon inizio.
Ottimista anche il direttore del Teatro, Stephane Lissner: «La Scala - ha detto - supererà anche questo momento, puntando sulla qualità artistica».
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