da Milano
Allinizio del suo mandato come ministro dellUniversità, Fabio Mussi tuonò contro lo spoil system politico e il nepotismo nel campo accademico definendoli «un delitto figlio della miseria culturale. Con il governo di centrodestra ce n'è stato a iosa!». Per combatterlo, il baffuto ex ds affermò esistere una sola via: «Fortissimi meccanismi di valutazione dei risultati che premino il merito». Parole come pietre. Chissà se se ne ricorderà prima di controfirmare la pratica che nomina Cristina Rognoni, figlia dellex ministro Dc, professore associato alla Facoltà di Lettere e Filosofia dellUniversità di Palermo. Per carità, avere un padre (Virginio) che è stato deputato per sette legislature e ai vertici del Csm non può essere una colpa. Ma se ci si becca una cattedra senza titoli e senza concorso, come denuncia uninchiesta del Secolo XIX, qualcosa non torna. E poco importa se il Consiglio universitario nazionale, con voto quasi unanime, abbia giudicato il profilo di Cristina sufficiente alla «chiamata diretta» nel settore «scientifico disciplinare Civiltà Bizantina». Quel profilo, infatti, poggiava le fondamenta su un curriculum in cui campeggia altisonante il ruolo di «Maître de conferences» allEcole des hautes etudes des Sciences sociales, prestigioso istituto francese.
Peccato che, come denuncia il quotidiano ligure, allistituto transalpino nessuno si ricordi di lei, quantomeno nel fatidico ruolo di «Maître des conferences» che in Italia corrisponde a quello di professore associato. In Francia, secondo quanto emerge, la figlia dellex guardasigilli avrebbe tuttal più frequentato un dottorato di ricerca. Un po poco per meritarsi una cattedra universitaria in Italia saltando a piè pari i concorsi pubblici. A ben vedere, nel curriculum della Rognoni disponibile sul sito dellateneo palermitano, figura lottenimento nel 2000 dell«idoneità» al ruolo di «Maître de conferences in Langue et litterature anciennes». Ma idoneità è un requisito che, se in Italia corrisponde allabilitazione in attesa di cattedra, in Francia non esiste: chi vince un concorso ottiene automaticamente il posto.
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