Bufera sulla Juve I tifosi la contestano il Bologna protesta

Vince con l’aiuto dell’arbitro. Gli ultrà attaccano la dirigenza

da Torino
E adesso, avanti con le polemiche. La Juve batte il Bologna 3-1 e si porta a soli tre punti dalla matematica promozione in serie A, d'accordo. Ma lo fa nel peggiore dei modi, poche ore dopo il fragore determinato dalle dichiarazioni di un ex dirigente bianconero che aveva raccontato come Moggi e Giraudo pagavano gli arbitri. A cui Cobolli Gigli ha replicato: «Niente di nuovo rispetto a quello che sapevamo». Il fattaccio avviene quando mancano meno di cinque minuti al termine, sul punteggio di 1-1: Marchionni salta fuori tempo su un cross proveniente dalla sinistra, cade su Smit e Ayroldi, direttore di gara contestato dalla Juve nel primo tempo (rigore non fischiato su Zebina), indica il dischetto tra l'incredulità generale. Scatta ovviamente il finimondo, prima e dopo che Del Piero (già autore del primo gol) batta Antonioli e che, nel finale, Trezeguet arrotondi su assist dell'esordiente Giovinco. Terzi e Marazzina finiscono negli spogliatoi, la panchina del Bologna si prende a insulti con il pubblico e,al fischio finale, il buon Ayroldi viene scortato negli spogliatoi.
Finisce insomma nel peggiore dei modi per tutti tranne che per il popolo bianconero, che ringrazia una volta di più Buffon («Non ho offerte ma devo parlare con la società», dice lui), splendido nel salvare il risultato prima su Bellucci e poi su Meghni. Bolognesi infuriati, sia perché la corsa verso i playoff si complica («Ce li stanno portando via»), sia perché già all'andata il gol decisivo di Zalayeta era stato segnato dopo un fallo di mano. Il presidente bolognese Cazzola non affonda il coltello: «In due partite con la Juve abbiamo raccolto zero punti quando invece sarebbero stati più giusti due pareggi. Sono punti che ora ci mancano nella volata finale». Smit non riesce a stare zitto: «L'arbitro mi ha detto di chiedere a Marchionni se era rigore, ma lui è in campo per fare cosa? Dopo di che, il sorrisino ironico di Marchionni non necessita spiegazioni: assurdo». Daino va più pesante: «Ayroldi ha detto al nostro team manager, Patrizio Caniato, di averci già graziati nel primo tempo riferendosi al fallo subito da Zebina. Questo spiega il rigore nel finale». Successivamente, Caniato avrebbe precisato: «Ayroldi mi ha detto, testuale: se fossi stato in malafede avrei fischiato la massima punizione già nel primo tempo. Altro non aggiungo».
Clima pesante. Cui Del Piero replica così: «Non dobbiamo sentirci in colpa né favoriti, sono cose che succedono. Non giudico l'accaduto visto che l'arbitro era molto più vicino di me all'azione». Deschamps replica a chi parla di rigore generoso: «Se si usa quell'aggettivo, vuol dire che si poteva anche fischiare. E comunque non abbiamo mai ricevuto regali, quello che abbiamo ce lo siamo guadagnati dal primo giorno».
Giornata difficile, insomma. Cominciata anche in maniera strana, con una contestazione nei confronti della dirigenza prima dell'inizio del match. Contestazione organizzata dai tifosi della curva: nel mirino il direttore sportivo Alessio Secco e Roberto Bettega, sulla carta semplice consulente dell'ad Blanc. Tifosi arrabbiati, schierati dalla parte di Deschamps - il cui lavoro sarebbe messo in discussione dai due dirigenti - e preoccupati per la possibile partenza di Buffon destinazione Inter.

Fuori dalla curva Scirea sono stati appesi due striscioni: «Secco e Bettega dilettanti allo sbaraglio» e «Deschamps e Buffon intoccabili». Cose mai viste a Torino: altra eredità di calciopoli e frutto di una situazione societaria che non riesce a chiarirsi, nonostante le rassicurazioni di Cobolli Gigli.

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