«No» secco ai Cpt, i centri di permanenza temporanea previsti dalla legge per ospitare gli immigrati in attesa di accertamento dellidentità o dellespulsione per essere rimpatriati nel luogo dorigine: la bocciatura è espressa in modo forte e chiaro dal presidente della Regione Claudio Burlando, che aderisce allappello del collega pugliese Nichi Vendola. «I Centri - dichiara il governatore che non vuol chiamarsi tale - sono diventati ormai esclusivamente luoghi di detenzione, in molti casi in condizioni di grave degrado civile e umano». Quindi, conclude Burlando, «i Cpt vanno superati». E per questo la Regione Liguria, come altre undici amministrazioni regionali, risponde positivamente al grido di dolore del presidente Vendola a favore della definitiva chiusura delle strutture di permanenza temporanea.
Lassenso del capo della giunta di via Fieschi è contenuto in un documento firmato dal vicepresidente e assessore alle Politiche sociali e alla Cooperazione, Massimiliano Costa, dallassessore alla Sanità e alla Sicurezza Claudio Montaldo e dellassessore alle Politiche dellimmigrazione, Enrico Vesco.
Ma cè di più, per giustificare la netta presa di posizione contraria ai Cpt che pure erano previsti nella legge Turco-Napolitano di marca ulivista: «La Regione Liguria - insiste la nota ispirata da Burlando - ritiene indispensabile una nuova politica per limmigrazione capace di coniugare laccoglienza alla fermezza contro la criminalità, alle iniziative per sconfiggere la clandestinità».
In tal senso - prosegue il documento -, è urgente la modifica della legge Bossi-Fini che ha fallito lobiettivo di ridurre lingresso di immigrati senza permesso nel nostro Paese e non prevede nessun supporto allaccoglienza e allintegrazione, prevalentemente affidate allazione degli enti locali e del volontariato». Ecco perché, a giudizio di Burlando e compagni, «sarà opportuno operare per stipulare accordi internazionali con Paesi di origine per governare i flussi e varare programmi di cooperazione per lo sviluppo».
In Italia, sostiene ancora la Regione Liguria, «servono politiche per lintegrazione, a cominciare dalla scuola alle politiche per la casa e quantaltro, migliorando le condizioni di vita, per contribuire a elevare la convivenza civile e a diffondere, anche tra gli immigrati, la cultura della legalità». Risultato: se fosse per Burlando, di Centri di permanenza temporanea per immigrati neanche si dovrebbe più parlare, nonostante i ripetuti inviti a realizzarli che sono arrivati e continuano ad arrivare da parte dei cittadini e dei responsabili delle forze dellordine.
Immediata solidarietà a Burlando, intanto, dal Verde Mauro Bulgarelli: «Con l'adesione della Liguria sono ormai 12 le Regioni italiane che hanno messo al centro del loro programma la chiusura dei Cpt e ciò costituisce la migliore risposta alle indebite pressioni del governo per la costruzione di nuovi lager nei territori». Altrettanto immediata la critica di Gianni Plinio, capogruppo di An in via Fieschi: «È delirante il documento con cui la giunta ligure aderisce al boicottaggio dei Centri. Così si vanifica sia lazione giudiziaria sia gli sforzi delle Forze dellordine e si favorisce limmigrazione clandestina che produce criminalità.
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