Burlando non assolve i centri sociali. Li paga

Burlando non assolve i centri sociali. Li paga

(...) Interviene così il governatore Claudio Burlando sulla polemica innescata dopo il «terrore» diffuso la scorsa settimana fra vecchiette e bimbi dai teppisti dei centri sociali o anarchici in centro città. Chi faceva le compere di Natale al mercatino di San Nicola in Piccapietra e in galleria Mazzini era stato costretto ad assistere a violenza pura senza averne la minima colpa. Proprio come nei giorni del G8 quando, sia pure in modo molto più diffuso e pesante, la città era rimasta ostaggio di centinaia di teppisti estremisti che niente avevano a che fare con la protesta pacifica di altre decine di migliaia di persone.
«L'ho detto subito e abbiamo preso ufficialmente posizione: la Regione Liguria è contro ogni forma di violenza. Anche quella messa in atto dai centri sociali. Destra e sinistra non fa differenza - aggiunge Burlando che solidarizza anche con la Lega di Gemonio, definendo “intimidazioni inaccettabili” l’attentato subito dal Carroccio nella notte - Ciò non significa che la Regione condanna i centri sociali e che attribuisca a loro o a loro schegge impazzite la paternità di ciò che è successo a Genova nei giorni scorsi. Dico soltanto che è compito degli investigatori stabilire e accertare, con serietà, scrupolosità e con il massimo rigore, chi è responsabile degli episodi di violenza. Non si possono avanzare sospetti o scagionare gli uni piuttosto degli altri. Non è nostro compito. Ci penserà la Digos e poi deciderà la magistratura».
Nulla però potrà cambiare l’impostazione ideologica nei confronti dei giovani dei centri sociali. «Sul fronte politico, invece, confermo che continueremo a stanziare fondi per i centri di aggregazione giovanile - precisa Burlando - si tratta di strutture importanti alle quali non possiamo fare mancare i necessari finanziamenti, anche nello spirito con il quale è stato istituito il Pogas (ministero per le politiche giovanili e attività sportive) di Giorgia Meloni. Occorre inoltre mantenere vivo il dialogo con gli studenti».
Da piazza De Ferrari a via Garibaldi. Ieri alcuni esponenti del centrodestra hanno stigmatizzato le dichiarazioni del sindaco. Tra quelli più indignati è stato il consigliere del gruppo misto-La Destra. «Mi spiace - spiega Gianni Bernabò Brea - che ancora una volta Marta Vincenzi abbia dimostrato di essere il sindaco non già dei genovesi, ma dei centri sociali. Non ci si deve stupire se il nostro primo cittadino quasi intenda coprire le presunte responsabilità di taluni giovani estremisti nei recenti incidenti. Le cronache giudiziarie sono eloquenti nei confronti dei giovani e vecchi teppisti protagonisti dell'aggressione al Secolo XIX, al sindacato Cisl, alla Lega e all'intimidazione di gente innocente che stava facendo le compere di Natale in centro, forti dell'impunità con cui, di fatto, hanno sino ad oggi agito nel capoluogo ligure. D'altra parte, la signora sindaco non ha mai condannato pubblicamente i tanti episodi di violenza di cui sono stati protagonisti questi estremisti di ultrasinistra che si sono sempre mobilitati per impedire con la forza le legittime manifestazioni e comizi delle aggregazioni politiche di centrodestra. Prima contro Alleanza nazionale, poi contro la Lega Nord, ultimamente anche contro il Pdl». Lo «storico» consigliere comunale della Destra ha poi annunciato un'iniziativa in consiglio comunale e ha ricordato come il Comune «sovvenzioni» i centri sociali con i soldi dei contribuenti.

«Come giustificare, altrimenti, le migliaia di euro destinati al loro trasferimento dai locali comunali attualmente occupati illegalmente ad altri immobili, per i quali non verrà mai pagato un euro di canone?», si chiede Bernabò Brea.

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