Burlando «ruba» soldi a Biasotti

Paola Setti

Ricapitolando. Dice Claudio Burlando il presidente della Regione che Sandro Biasotti il suo predecessore gli ha lsciato per il 2004 un buco di 317 milioni di euro. Aggiunge che lui stesso ne ha poi «bucati» altri 244 per il 2005. Avverte che in tutto fanno 561 e che la Liguria ha un mese di tempo per convincere il governo che li coprirà, pena l’aumento al massimo di Irpef e Irap, ed ecco come: 54 milioni dalla Finanziaria 2005, 119 dalla Finanziaria 2006, 19 dal Bilancio della Regione, 90 ma forse anche 103 dal rimborso dei fondi Irccs, gli istituti di ricerca come Ist e galini cui la Regione ha anticipato fondi che avrebbe dovuto dare il governo, 200 dalla nuova manovra regionale fatta di tasse, dismisione immobili, varie ed eventuali.
Fin qui il riassunto. Da qui in poi quel che Burlando non dice. E cioè, per esempio, che i famosi 103 milioni per gli Irccs sono riferiti al 2004, e cioè al disavanzo imputato a Biasotti, perché dal 2005 in poi nulla spetta più alle Regioni per gli istituti di ricerca, visto che non sono stati trasformati in Fondazioni. E che anche i 119 milioni della finanziaria 2006 in realtà sono destinati al 2004. Lo dice la tabella del decretoi di riparto fra le Regioni del Fondo sanitario nazionale 2006. È divisa in due colonne. nella prima ci sono i fondi per l’anno in corso. Nella seconda i fondi riferibili agli anni precedenti: «Al 2004» c’è scritto, e cioè a tutti gli anni da coprire fino al 2004. Si potrebbe quindi forse notare che 317 meno 103 meno 119 fa 95, e tanti sarebbero i milioni di disavanzo lasciati da Biasotti. Del resto basta riesumare quel documento datato 14 novembre 2005 e firmato dall’assessore al Bilancio Giovanni Battista Pittaluga dal titolo «Quadro di riferimento della manovra di finanza regionale per l’anno 2006» che il Giornale pubblicò nel novembre 2005. Pagina 2: «Il disavanzo residuo 2004, per il quale occorre trovare copertura è stimato in 55 milioni di euro». E pagina 3: «Gli aggregati da assoggettare a correzione con la manovra 2006 sono da prevedersi in 55 milioni di euro per il 2004 e 147 milioni di euro per il 2005». Scriveva in effetti poi Pittaluga che «il disavanzo gestionale economico del settore sanitario ligure per il biennio ammonta a circa 400 milioni di euro». Solo che i numeri dipende da come li guardi. Così. Per il 2004 si segnalava un saldo negativo di 294 milioni. Ma il fabbisogno finanziario diventava di 196 milioni al netto dei rinnovi contrattuali, da riferirsi al 2005. Di più, ai 196 milioni ne andavano tolti 54 quale «concorso al ripiano dei disavanzi pregressi 2001 - 2003», altri 19 di «risorse finalizzate al piano disavanzi sanitari dal bilancio regionale» e i 25 milioni di euro che «perverranno dal concorso al ripiano disavanzi 2001 - 2003 Irccs». Che è successo nel frattempo? Chi ha ragione e chi ha torto? Quali sono le vere cifre della sanitrà?
Ieri è tornato a chiederselo Gianni Plinio il capogruppo di An in Regione. L’ironia: «Pronto sono Plinio, è aumentato il debito nelle ultime 24 ore?». Poi la proposta: una commissione d’inchiesta. L’aveva già avanzata la sua richiesta, e Burlando già gli aveva risposto sprezzante: «Facciamola sì, ma sul 2004 quando al governo c’eravate voi».

Benissimo, ribatte Plinio: «Andiamo a indagare sugli ultimi sei anni, avvalendoci però del supporto di un magistrato della Corte dei conti. Noi accettammo una commissione d’inchiesta sull’Aptl, ora non vedo perché su un settore tanto delicato la nuova maggioranza la debba rifiutare. Se diranno no, verrà il sospetto che abbiano qualcosa da nascondere».

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