(...) proprio idea. «La Lega si combatte come i partigiani combattevano i tedeschi durante la Resistenza», è la frase del governatore che ha fatto squillare i telefoni della sede regionale del Carroccio. «Fermatelo», «è un maleducato» «Se volete rispondiamo noi arrivando tutti in piazza De Ferrari».
La frase del presidente della Regione ha offeso tutti «e per questo cercheremo anche di capire se possiamo andare per vie legali» attacca Francesco Bruzzone, appena rieletto consigliere regionale e segretario del movimento. «Burlando ha offeso milioni di persone che votano per la Lega Nord - attacca -. Una provocazione inqualificabile che è paragonabile al contro mano in autostrada».
Lega perennemente sotto attacco, accusata di essere razzista e xenofoba, violenta e becera. «Ma nessuno ricorda manifestazioni al di fuori delle regole da parte dei leghisti», tanti possono ricordare, invece, chi continua in maniera non pacifica ad attaccarli. Le botte a Edoardo Rixi a Marassi, il carico di letame davanti alla sede di Oregina, il popolo viola che tenta di spaventare chi cerca di assistere al comizio di Bossi a Sestri Ponente in confronto sono barzellette: questo per fare alcuni esempi. «Paragonare i leghisti ai nazisti è la più grande offesa che Burlando potesse farci - prosegue Bruzzone -. Non accetto lezioni sulla Liberazione, io che ho perso i miei familiari durante la lotta partigiana e so cosa significa il sacrificio ed essere liberati dagli invasori».
Con Bruzzone si schiera anche Bruno Ravera, padre fondatore della Lega Nord: «Nel 1945 ho partecipato alla liberazione di Genova e del primo sindaco Vanuccio Faralli dalle carceri di Marassi - prosegue -. Non accetto lezioni di storia da uno che la guerra non lha vista neanche in cartolina». Sempre dalla sede di via Macaggi cè chi pensa che il governatore fosse ebbro dopo lo spumante bevuto durante i festeggiamenti «anche perché - sostengono - dichiarazioni così farneticanti possono rappresentare listigazione a commettere atti violenti».
Le reazioni della Lega non si fermano alla sola replica dialettica, Bruzzone ha scritto una lettera a Burlando chiedendo le sue scuse pubbliche tanto che Claudio Burlando ha deciso di fare retromarcia chiedendo di valutare «bene tutto ciò che ho detto» in particolare riguardo alla metafora sulla lotta dei partigiani contro i nazisti. «Su molte cose abbiamo vedute politiche diametralmente opposte - afferma Burlando -, ma proprio perché conosco personalmente militanti e dirigenti della Lega, so che sono diffusi tra loro sentimenti antifascisti».
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