(...) Ma quando in pochi controllano quello che la giunta Burlando delibera, sceglie di non cancellare consigli di amministrazione, posti e stipendi per dirigenti. Lultima conferma è datata 29 dicembre, antivigilia di Capodanno: mentre tutti pensano al brindisi, la maggioranza decide il blitz sulle società partecipate. E sceglie di non cancellare, o meglio di non fondere insieme come previsto, neppure tutte quelle che appena un mese prima risultavano di troppo a detta persino della stessa giunta.
I nomi delle società di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno erano stati fatti fin dalla scorsa estate. Infrastrutture Liguria, Are, Arred e Bic Liguria (create, con varie sfumature diverse tra loro, per occuparsi di recupero edilizio, tutela ambientale, sviluppo economico di imprese, riqualificazioni...) potevano, anzi dovevano essere fuse in un unico soggetto. Per questo, già ad agosto era stato dato mandato a Filse di provvedere a eliminare le tante realtà, e quindi anche i tanti posti da consiglieri di amministrazione e dirigente. Nella galassia delle varie aziende partecipate dalla Regione ce nerano addirittura alcune che avevano il giro daffari quasi esclusivamente rappresentato dal pagamento degli stipendi. Linput annunciato da Burlando sembrava fosse destinato a evitare una volta per tutte certe spese.
Il 29 dicembre invece, con la delibera di giunta, si è trovato il modo di decidere «il mantenimento delle partecipazioni stesse, avendo verificato che ognuna delle società partecipate ha per oggetto attività di produzione di servizi di interesse generale e di servizi strettamente necessari al perseguimento delle attività istituzionali dell'amministrazione regionale». Insomma, quelle società servono ancora. Non si possono cancellare. E pazienza se appena il 23 novembre scorso, la giunta aveva approvato un disegno di legge che prevedeva proprio il contrario.
Sdegnata la reazione del Pdl, che ha scoperto questa delibera di fine anno, nascosta tra le tante che invece vengono pubblicizzate dalla Regione. «La giunta Burlando fa finta di razionalizzare le sue partecipazioni societarie e disattende quei criteri di ottimizzazione delle risorse che consentirebbero di poter procedere ad economie di scala vere e concrete, anzi smentisce se stessa con delibere che si contraddicono l'una con l'altra - attaccano i consiglieri regionali Matteo Rosso, Raffaella Della Bianca e Alessio Saso - È solo una gran confusione.
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