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Bush ribadisce: no a scambi di prigionieri

Washington - George W. Bush ha escluso qualsiasi ipotesi di scambio di prigionieri con l'Iran per la liberazione dei 15 marinai e incursori britannici arrestati nello Shatt el Arab. Il presidente americano ha affermato che appoggia la linea del premier britannico, Tony Blair, che «non vi debbano essere quid pro quo (nel linguaggio giuridico anglosassone l'equivalente del do ut des, ndr)» su questo caso.

Bush ha quindi escluso che i cinque agenti iraniani finiti in manette in Iraq possano essere usati come merce di scambio per far liberare i militari britannici. E ha di fatto smentito che il rilascio di un funzionario dell'ambasciata iraniana a Baghdad, Jalal Sharafi, rapito nel febbraio scorso da una milizia con il presunto sostegno dei militari Usa, possa essere collegato al caso dei marinai.

«La cattura dei militari è indifendibile da parte iraniana, difendo i tentativo del governo Blair di risolvere questa questione pacificamente e per questo siamo in stretto contatto con Londra», ha spiegato il presidente americano.

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