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Una busta esplosiva al Pm che indaga sulle scommesse

Recapitato al giudice Lari un innesco da mina anticarro. Due mesi fa un’altra intimidazione

Paola Balsomini

da Genova

Le minacce, gli striscioni (Lari e Arena nel mirino, recitava il drappo esposto in gradinata dai supporter del Genoa), alcuni tifosi denunciati. L’estate calda del capoluogo ligure sembrava finita. E invece l’inchiesta sul calcio scommesse, la riapertura delle indagini da parte della Figc sulle gare sospette e sulle presunte combine dello scorso campionato, hanno riacceso gli animi di una città che ha chiuso nel cassetto le speranze di derby e che si è rivista catapultata all’inferno. La Genova rossoblù ma anche la Genova blucerchiata che non ha gradito il coinvolgimento del suo capitano nell’altro mega filone del calcio scommesse. Flachi deferito alla Figc (ma non indagato dalla procura), i grandi e i piccoli club che tremano. E ieri il secondo gesto di follia: una busta gialla contenente un innesco da mina anticarro a cui era stato tolto l'esplosivo è stata recapitata a mezzogiorno al sostituto procuratore Alberto Lari. Il pm in estate si era occupato della combine tra Genoa e Venezia, oggi trasmetterà il faldone dell’inchiesta legata alle scommesse clandestine alla Federazione, che ha riattivato l’Ufficio Indagini (non Roma-Lazio, match già archiviato).
Il secondo gesto di follia perchè il 22 agosto un foro, che inizialmente sembrava essere di proiettile ma che poi si scoprì essere stato provocato dal lancio di una biglia, era stato trovato nella finestra accanto all’ufficio dell’altro pubblico ministero che si stava occupando proprio del caso Genoa, Giovanni Arena. Era il periodo in cui la città tremava, vivendo nell’incubo di proteste e cassonetti bruciati. E ancora, le minacce telefoniche, alcuni tifosi denunciati per frasi ingiuriose, la scorta ai magistrati diventata permanente. A mezzogiorno di ieri è stato proprio il pm Lari ad aprire la busta gialla, immediatamente consegnata alle forze dell’ordine che si occupano della sua sicurezza, poi agli artificieri. Nessun esplosivo, solo un avvertimento insomma. Ma il giallo è sulla data impressa sulla busta spedita dalla stazione ferroviaria di Brignole: dalle prime analisi è emerso che il timbro potrebbe essere antecedente a domenica, a quando cioè è trapelata la notizia del deferimento del giocatore della Sampdoria Francesco Flachi. Un altro avvertimento per il caso Genoa o per l’allargamento di un’inchiesta che potrebbe coinvolgere moltissimi club di serie A, B e C? Ieri infatti l’Ufficio Indagini ha chiesto gli atti alla Procura genovese che già oggi spedirà a Roma il faldone di 200 pagine. La Figc ha anche nominato l'avvocato Tito Lucrezio Milella quale difensore della persona offesa «riservandosi la successiva costituzione di parte civile per tutte le ipotesi di illecito e contro tutti gli eventuali responsabili». Passeranno al vaglio degli inquirenti Messina-Livorno 1-1 («Segnano Zampagna e Lucarelli», la previsione), i pareggi di Livorno-Juventus (2-2), Milan-Palermo (3-3), Lecce-Reggina (2-2). Poi c’è Sampdoria-Inter ma in questo caso per tutta la settimana i due indagati (Juanito Sanfilippo e Graziano Belziti) hanno parlato di una vittoria sicura dei blucerchiati, ma a vincere fu l’Inter. Sono anche tanti, infatti, i risultati rivelatisi sbagliati (tra questi anche Albinoleffe-Arezzo). Ad essere coinvolte ci sono anche squadre di serie B e serie C: Cesena-Arezzo, Cesena-Pescara, Ternana-Torino, Triestina-Genoa, Martina-Teramo per citare qualche gara.
Insomma sono molti i club italiani a tremare, anche se alcune carte erano già state trasmesse in estate alla Federazione che aveva valutato non ci fosse motivazione per procedere con capi d’imputazione. Lo stesso Flachi era già stato interrogato (così come era stato interrogato il laziale Di Canio, insieme ad altri giocatori) negli uffici del capo dell’Ufficio Indagini Italo Pappa.

Ma il derby della Capitale nel frattempo è stato archiviato.

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