Il messaggio, anche se senza parole, è chiaro: «Sei sotto tiro». Un foglio stampato. Una fotografia del magistrato «inquadrato» da un mirino. Una busta anonima. E un proiettile. Una minaccia recapitata la scorsa settimana direttamente dentro lufficio del pubblico ministero Stefano Dambruoso.
Un «avviso» scoperto nel pomeriggio di giovedì, quando la missiva è stata aperta dal pm. Nessuna frase né rivendicazione, nessun timbro postale né affrancatura. Un «avviso», dunque, portato a mano dentro il palazzo di giustizia. Dentro, solo un fotomontaggio in cui limmagine di Dambruoso viene sovrapposta al puntatore di unarma da fuoco. E poi quella pallottola, una calibro 9 blindata. Fin troppo eloquente.
Un avvertimento su cui ora stanno indagando i carabinieri del Nucleo informativo, e del quale si sta interessando la stessa Procura. Un episodio grave, ma che tuttavia non sembra aver causato particolare allarme nellufficio del magistrato. Tanto, che per il momento non è stato deciso alcun rafforzamento della tutela.
Fondata o meno che sia, lintimidazione arriva in un delicato momento di nomine nel pool anti-terrorismo di Milano, la squadra di magistrati specializzati nelle inchieste contro integralismo islamico e nuove Brigate rosse. Dambruoso, che è stato tra i primi a indagare sulle cellule di Al Qaida presenti in Italia, era rientrato nei mesi scorsi in Procura dopo un periodo trascorso a Vienna e Bruxelles come esperto Onu. Decisa in un primo momento lassegnazione al Quarto dipartimento (proprio quello guidato dal procuratore aggiunto Armando Spataro) il procuratore capo Manlio Minale aveva dovuto ritirare il provvedimento dopo soli cinque giorni, incalzato dalle proteste di altri magistrati che ambivano a quella nomina e che - in ragione dellanzianità maturata - si erano sentiti «scavalcati».
Troppi pm per una sola poltrona. Totale, la sollevazione aveva costretto Minale ad indire un «interpello», ossia una sorta di concorso interno per assegnare lincarico.
Busta con proiettile al pm candidato per lantiterrorismo
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.