Tra le tante curiosità degli stranieri d’Italia c’è anche chi, oltre a trovare squadra e lavoro, trova famiglia proprio dalle nostre parti. E addirittura si accasa da un suocero famoso come Pasquale Bruno, il mitico “’o animale“ della Juve e del Toro anni Ottanta-Novanta. Nella piccola multinazionale che è il Lecce, praticamente un'Inter del Sud, sono ben tredici gli stranieri: quattro uruguaiani, tre brasiliani e poi un maliano (Diamoutene), un algerino (Mesbah), un argentino (Piatti), un francese (Bergougnoux), un norvegese (Reginiussen) ed un nigeriano (Ofere). Quasi una Torre di Babele per usi e linguaggi, tanto che mister Di Canio - che pure parla bene l’inglese per aver allenato il Queens Park Rangers - ad un certo punto stava per arrendersi all’impossibilità di far comunicare tra loro i giocatori.
Tra questi, la più numerosa è la colonia uruguaiana, composta da Giacomazzi, Grossmuller, Olivera e Chevanton. Ebbene, per tre di loro (Grossmuller, Olivera e Chevanton) ha fatto subito da chioccla capitan Giacomazzi, ormai italiano a tutti gli effetti, avendo ottenuto nel 2006 la nostra cittadinanza, dopo aver sposato una ragazza di Cavallino (piccolo centro alle porte di Lecce).
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