C’è un bunker segreto sotto la caserma che accoglierà i Grandi

nostro inviato all’Aquila

Il muro di cinta non è altissimo, misura circa quattro metri. Le tre palazzine che dovrebbero ospitare i capi di Stato sono sul retro, protette da una collina. Sul lato sinistro si trova una cava. Su quello destro un prato in salita da cui si può osservare bene l’interno della caserma. C’è un viottolo che taglia l’erba proprio in questo punto. Alle spalle si trova il paesino di Coppito, davanti, un campo attraversato dal fiume Aterno al termine del quale corre la Statale 80 per Teramo. Ecco il luogo dove si svolgerà il G8 dei grandi, la scuola della Finanza dell’Aquila, l’unica grande struttura agibile della città e cuore dei soccorsi per il terremoto. Qui arriveranno nei prossimi giorni i servizi segreti di tutto il mondo per controllare che questo posto sia sufficientemente sicuro per ospitare la riunione più importante del mondo.
Adesso si può camminare intorno al muro di recinzione senza nessuno accanto, nel silenzio. Il quartiere dell’Aquila più vicino, Cansatessa, è disabitato. Ma se si chiudono gli occhi si può immaginare come diventerà questo luogo tra due mesi: il viottolo sarà presidiato dai poliziotti, su quest’erba forse saranno montate le tende delle forze dell’ordine per coprire il lato debole della struttura. Si sentirà il rumore degli elicotteri in volo. La Statale per Teramo e la Statale 17 Sabina, che passa vicino a Coppito, saranno bloccate per evitare che le manifestazioni si avvicinino. Anche l’uscita ovest dell’autostrada da Roma probabilmente non sarà aperta. Ma la caserma non è solo quella che si vede da questa leggera collina silenziosa. Il segreto è sottoterra.
Bisogna rientrare nella scuola e scendere di un piano. Qualche metro più in profondità rispetto alla maestosa piazza d’Armi: nelle fondamenta del palazzetto dello sport, lungo tutta l’estensione di 48 ettari di questa città artificiale che ha sostenuto la città sfregiata dal giorno del terremoto, si nasconde la vera fortezza.
Chi l’ha vista costruire racconta che i sotterranei furono scavati per far passare gli impianti. Una zona fu subito dedicata a pezzi di ricambio per elicotteri e munizioni. Ma il risultato è uno spazio sterminato proprio al di sotto della scuola composto da corridoi e magazzini utilizzati negli anni passati anche dalla Zecca dello Stato. Proprio qui fu infatti nascosto un enorme deposito di euro di piccolo taglio quando la moneta unica entrò in vigore. Ne rimarrebbero ancora delle riserve. A parte la custodia delle monete, secondo il quotidiano Il Centro questo bunker conserverebbe anche una copia di sicurezza dell’anagrafe tributaria di Roma.
La caserma sotterranea è accessibile da qualsiasi punto e potrebbe creare una via di fuga nascosta in caso di pericolo.
La struttura ha retto alla scossa più forte del 6 aprile. Qui sotto ci sono i segni recenti di un controllo dei tecnici. Una colonna è coperta da uno scotch, traccia di una perizia avvenuta.
Nessuna fotografia è consentita, solo uno sguardo veloce intorno. Il corridoio è ampio come quello dei piani sovrastanti. Solo che oltre le porte, al posto degli uffici, ci sono i magazzini. Nel primo, quello che si può vedere, sono accatastati centinaia di fascicoli, ma qui sotto è pieno di documenti. In alcuni tratti, la caserma nascosta si può percorrere anche in automobile.
Sopra, nella piazza d’Armi, si stanno sistemando le sedie per la messa del Papa di martedì. Il luogo è lo stesso dei funerali delle vittime del terremoto, di fronte al palazzetto dello sport utilizzato dalla Protezione Civile come sala operativa e su cui è incisa la scritta: «nec recisa recedit», nemmeno spezzata arretra. I primi lavori sono già in corso: una nuova sala stampa è in allestimento proprio sul lato sinistro dell’ingresso, ricavata chiudendo il lungo porticato sotto il comando della scuola.
Le palazzine degli appartamenti che possono ospitare fino a 3mila persone si trovano su entrambi i lati della caserma. I due edifici con i venticinque alloggi dei generali, dove potrebbero pernottare i capi di Stato, sono a cinque piani e gli appartamenti all’interno misurano circa 70 metri quadrati. Tutto il perimetro della caserma è sorvegliato dalle telecamere, ma bisognerà definire il controllo esterno degli agenti e l’eventuale presidio alle principali vie di accesso.
Sabato Silvio Berlusconi ha visitato le palazzine e si è convinto.

Sono sistemazioni senza lusso, ma questo sarà il G8 della semplicità. A quattro chilometri da qui, dove inizia il centro dell’Aquila, alcune donne lavano i panni a mano fuori dalle tende e quattromila persone cercano nomi nuovi per le vie del loro campo di sfollati.

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