C'è la crisi, calano pure le spese di Sua Maestà

L'austerity britannica non risparmia nessuno. Buckingham Palace fa sapere che i costi sono diminuiti del 19 per cento in cinque anni. Ma il parlamento si prepara a una stretta sui fondi per la famiglia reale

Deve tirare la cinghia anche lei. Si fa per dire, ma l'austerity non risparmia nemmeno la Regina d'Inghilterra. A causa della crisi infatti la parte delle spese della regina Elisabetta coperta dai contribuenti è stata ridotta del cinque per cento, in linea appunto con la politica di austerità decisa dal governo britannico. E negli anni futuri subirà ulteriori tagli.
A rendere noto il dettaglio dei «conti» reali è stato lo stesso Buckingham Palace: le spese ufficiali della sovrana sono scese a 32 milioni di sterline (circa 35 milioni di euro) nel corso dell'anno fiscale 2010-2011 che si è chiuso in aprile. E negli ultimi cinque anni fiscali i costi della «Royal Household» sono diminuiti del 19 per cento, al netto dell'inflazione.
In base alla legge approvata la scorsa settimana dalla Camera dei Comuni - che è ancora in attesa per del via libera dei Lord - i fondi pubblici riservati alla Royal Family subiranno un'ulteriore diminuzione del nove per cento di qui al 2015. Non solo: d'ora in poi sarà lo Stato a controllare l'utilizzo dei sussidi. Insomma la sovrana e le sue spese saranno tenute sempre più sotto controllo, perché non è più tempo di scialacquare, specialmente se si tratta di soldi pubblici.


Se la regina è meno onerosa per i sudditi, il principe Carlo è invece più costoso quasi del diciotto per cento rispetto all'anno scorso: i contribuenti hanno versato nell'ultimo anno fiscale 1,9 milioni di sterline (circa 2,2 milioni di euro) per le spese di rappresentanza, in massima parte dovute ai viaggi ufficiali dell'erede al trono d'Inghilterra.

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