Se è vero che lo spregevole criminale ha avvelenato diversi gatti, allora la taglia se la merita tutta. Non ho grandi simpatie per i bounty killers (se non nei film del leggendario Far West) ma di fronte a chi è talmente esperto da riuscire a far mangiare polpette con la stricnina ai gatti, allora la caccia attraverso il premio in soldi cominci pure. Il tipo è certamente molto pericoloso e non solo per i mici.
È successo che tra il 4 e il 6 di novembre, allinterno di un condominio di Via M. Marilyn a Roma, siano morti decisamente troppi gatti perché si trattasse di un evento normale. «I gatti sono morti avvelenati allinterno dello spazio condominiale» si legge in un comunicato dellAidaa «e successivamente i proprietari hanno fatto eseguire lautopsia ai cadaveri di tre mici presso un pronto soccorso veterinario di Roma da dove è risultato che gli animali sono stati uccisi mediante bocconi avvelenati con la stricnina».
Tornerebbe dunque alla ribalta una vecchia conoscenza dei «fabbricatori di polpette venefiche», la stricnina, impiegata in dosi industriali, in passato, per eliminare i cosiddetti «nocivi» (volpi, faine, rapaci ecc.) dalle riserve e dai territori di ripopolamento a uso dei cacciatori e utilizzata talora anche per correggere lultimo caffè a chi dava fastidio anche in carcere. Da anni infatti, sottoposta a più rigidi controlli, il «vecchio» ingrediente di polpette micidiali era stato sostituito da prodotti usati in campo agricolo di facilissima (anche troppo) reperibilità e altrettanto micidiali.
Il fatto è che, nel caso denunciato dallassociazione milanese di Lorenzo Croce, i bocconi avvelenati sarebbero deposti in uno spazio condominiale frequentato, oltre che da animali domestici, anche da bambini. A questo punto, lAidaa ha deciso di allettare qualche testimone con una taglia di 5000 euro che si metterà in tasca chi fornirà informazioni certe sul pazzo criminale avvelenatore di gatti e potenzialmente di bambini.
Al di là della taglia, sarebbe opportuna una serrata indagine anche delle forze dell'ordine, prima che ci scappi il morticino (umano), faccenda rara ma potenzialmente in grado di scaricare barili molto pericolosi per l'incolumità pubblica.
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