C'è un nuovo Metro che racconta l'eleganza disegnata per le donne

Nicola Andreatta: «Una linea femminile al 100%, risultato di un lavoro fatto con logica»

Nicola Andreatta, nel momento in cui è stato chiamato alla guida della divisione orologiera di Tiffany & Co. all'inizio del 2013, si è trovato di fronte una montagna da scalare, un grande brand con le lancette un po' alla deriva. Avendo però ben chiare le straordinarie potenzialità di quel marchio, ha individuato i punti di forza e su quelli ha costruito un programma di lavoro, sempre tenendo i piedi ben piantati per terra: «Stiamo lavorando bene e con logica ci ha confidato -. Tutto è pianificato. Sono felice che un brand americano, quotato in borsa, con una forte awareness, si sia dato del tempo per far bene le cose. Per noi, era fondamentale recuperare la credibilità persa negli anni passati nel settore orologiero e, conseguentemente, si rendeva necessario spiegare bene quello che stavamo facendo, idee e progetti, senza cercare d'imporlo al mercato, rischiando».

Tenendo presente che Tiffany & Co. è riconosciuta in tutto il mondo per i suoi gioielli e che, quindi, il pubblico di riferimento è assolutamente femminile, Andreatta ha dovuto riportare in primo piano una tradizione orologiera di altissimo livello, che affonda le sue radici fino al 1847 (anno in cui Charles Lewis Tiffany cominciò a vendere segnatempo). Passo dopo passo, Andreatta ha messo mano non solo al prodotto, ma anche alle procedure per ottenerlo, arrivando ad internalizzare l'assemblaggio (da più di un anno) nella sede in Ticino, poi la prototipizzazione, per ottimizzare la protezione e il design degli orologi, prima di immetterli nella filiera esecutiva e, infine, lo schema manifatturiero vero e proprio. Questo crescente know-how di Tiffany nell'arte del segnatempo, Andreatta lo ha posto a sistema con l'eccezionale savoir-faire gioielliero della Maison, per tornare a proporsi nel modo migliore al pubblico prioritario per Tiffany, quello femminile. Un presupposto cui è ancorata la nuova collezione Metro: «È una linea disegnata, inventata, pensata, al 100% per la donna. Siamo partiti dal bracciale, nella fattispecie elaborato per una collezione esclusiva destinata al Blue Book, negli anni '90, dalle forme aggraziate e morbide. Una trama ondulata sulla quale abbiamo aggiunto la cassa, disegnandola in modo asimmetrico, per renderla compatibile con il tratto conclusivo del bracciale stesso. Ecco, poi, gl'indici in brillanti e baguette, mutuati dal quadrante di un vecchio orologio da tasca Patek Philippe, marcato Tiffany, mentre, l'aspetto contemporaneo è garantito dal diamante, da 0,17 a 0,21 carati, posto sulla corona di ogni esemplare Metro, per assicurare il quale abbiamo studiato una nuova incastonatura, costituita da tre griffe, a garanzia di una superiore e più incisiva luminosità.

La competenza orologiera emerge sui quadranti, a finitura flinqué, per continuare a giocare con la luce e, nei modelli da 33 mm, nello sviluppo con Soprod di un meccanismo automatico con piccoli secondi indiretti, per rimanere fedeli al quadrante ispiratore». La collezione Metro, in acciaio e in oro rosa, è declinata anche su cassa da 28 mm con movimento al quarzo Ronda; differenti sono le finiture in diamanti, proposti anche sulla lunetta.

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