C’è la Passat nuova E Volkswagen si fa tanto Audi

BarcellonaDal 1973 a oggi Volkswagen Passat è stata prodotta in oltre 15 milioni di esemplari, distribuiti tra le sei generazioni della vettura che per la casa di Wolfsburg rappresentò lo storico, coraggioso passaggio dal «tutto dietro» del Maggiolino alla più moderna concezione del «tutto avanti». Prima di un formidabile terzetto, con Golf e Polo, che ha già superato abbondantemente i 50 milioni di unità prodotte, la Passat del ’73 portava una firma italiana, quella di Giorgetto Giugiaro e della sua giovane Italdesign che da pochi mesi è entrata a far parte del gruppo Vw. Ancora italiana, di Walter de’ Silva, è la regia stilistica della settima generazione, che arriverà nelle concessionarie in gennaio, ma subito disponibile nelle versioni Berlina e Variant. Lunga 4,77 metri e larga 1,82, la nuova Passat conserva immutate le dimensioni della versione precedente e si presenta con un look che, nella versione sedan, la avvicina alla Phaeton, l’ammiraglia di casa, completando il rinnovamento della gamma tedesca inaugurato due anni fa dalla Scirocco.
Nessuna rivoluzione stilistica, quindi, ma linee pulite, precise e semplici, come è già successo per Golf e Polo, un rinnovamento che risulta più evidente nella parte posteriore della familiare Variant chiaramente alleggerita. La generosità dello spazio a bordo, il design e le finiture degli interni e la tecnologia messa a disposizione di guidatore e passeggeri sono di livello superiore, da ammiraglia, proposta però a prezzi accessibili, compresi tra 25.100 e 37.150 euro per le berline, ai quali basta aggiungerne 1.200 per ottenere quelli delle Variant corrispondenti.
Otto clienti su dieci, in Italia, sceglieranno la nuova Passat con le motorizzazioni turbodiesel (significativa sulle vendite di Passat è la quota rappresentata dalle flotte di company car) che Volkswagen ha scelto di offrire soltanto in abbinamento alla BlueMotion Technology, l’efficace «pacchetto» di interventi e dispositivi ecologici (tra cui lo start/stop disponibile anche con trasmissione a doppia frizione Dsg a sette rapporti) che riducono sensibilmente (fino al 18%) consumi ed emissioni di CO2. Tre sono le unità Tdi da abbinare ad altrettanti livelli di allestimento (i classici Trendline, Comfortline e Highline): 1.6 da 105 cv e 2.0 (anche con cambio Dsg) da 140 a 170 cv; a completare l'offerta ci sono poi due propulsori a benzina Tsi, 1.4 (122 cv) e 1.8 (160 cv), e un EcoFuel a benzina/metano da 150 cv.
Al volante delle nuove Passat la qualità e la tecnologia sono sempre percepibili, di «auto del popolo» rimane marchio, e la sensazione è quella di guidare potenti e raffinate limousine, anche quando si tratta di una Variant, 2.0 Tdi da 170 cv e cambio Dsg, nel traffico intenso e nervoso come quello di Barcellona e dintorni dove l’auto si è mossa sempre con fluidità e agilità nonostante la mole. Diciannove sono i nuovi dispositivi di assistenza offerti (molti come optional) al fortunato possessore della nuova Passat, troppi per essere elencati tutti, fra i quali vanno ricordati il Front Assist con frenata di emergenza, il riconoscimento della segnaletica stradale, il sistema di rilevamento della stanchezza del guidatore e l’assistenza per il mantenimento della corsia.

Di categoria superiore, quale, del resto, la Passat è a tutti gli effetti anche se sulla calandra spicca l’emblema Vw invece di quello con i quattro anelli di Ingolstadt, tante altre nuove funzioni: il sistema Easy Open che apre automaticamente il cofano del bagagliaio quando ci si avvicina alla parte posteriore della vettura con il telecomando in tasca.

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