Al Tour cè un solo corridore danese e da domani (oggi cè il riposo) sarà riconoscibile per la maglia gialla che coprirà le sue spalle. Si chiama Michael Rasmussen, non è più un ragazzino, anche se dimostra meno dei suoi 32 anni. Ieri si è aggiudicato l8ª tappa di questo Tour senza padroni, Le Grand Bornand-Tignes (165 km in 4 ore 49'40, media 34,180 km/h), conquistando il 3° successo sulle strade della Grande Boucle. Ora è il nuovo leader con 43 sul tedesco Gerdemann e 239 sul basco Iban Mayo. Primo degli italiani Dario David Cioni, 53° a 2626 dalla maglia gialla.
Rasmussen, danese che vive da anni in Italia (con la moglie messicana e un bimbo, a Castelnuovo del Garda, ndr) è il sesto scandinavo a vestire la maglia gialla, dopo Kim Andersen, Jorgen Perdersen, Sorensen, Bjarne Riis e Bo Hamburger. Il secondo danese che potrebbe vincere il Tour, anche se quello vinto da Riis potrebbe essere cancellato dopo la confessione choc del corridore che ha ammesso di essersi dopato nel 96, quando si aggiudicò la Grande boucle: se le cose andassero così, ci troveremmo di fronte al primo danese nella storia del Tour in odore di trionfo finale. Ma anche la vittoria ottenuta ieri da Rasmussen, con una forza a dir poco imbarazzante, solleva qualche perplessità.
La seconda tappa alpina si anima subito. Dopo pochi chilometri, sui primi gran premi, si forma un gruppo di 18 uomini, tra cui il nostro Christian Moreni, che attaccano il Cormet de Roselend (1.967 m) con 1'45 sul gruppo, da cui esce Rasmussen insieme ad Arroyo. Il danese spinge e scollina in testa con Rogers, Arroyo, Goubert, Kohl e Colom, con 5'10 sul gruppo principale. Rogers e Arroyo cadono in discesa, rientrano, ma sulla salita del Montée dHauteville (1.639 m) Rasmussen attacca di nuovo e resta con Arroyo e Colom: li lascerà sullultima salita. Intanto Rogers si ritira dolorante e il gruppo scollina ad Hauteville con 6'15 di ritardo., tirato dallAstana, che però non riuscirà ad evitare il crollo di Kloden che aspetta un Vinokourov in chiara difficoltà: lascerà per strada anche oggi 120.
Devono sudare anche gli uomini che corrono solo per arrivare in una tappa a loro non congeniale. Filippo Pozzato, ad esempio, vincitore della tappa di Autun, si deve dare un gran da fare per non arrivare fuori tempo massimo. Lui e una sessantina di compagni di sventura si salvano per un minutino. Va peggio al francese Hervé, allaustraliano Mc Ewen e al nostro Danilo Napolitano (distacco di 1 ora e 16 da Rasmussen).
Cè un solo danese al Tour e si prende la maglia gialla
Grande fuga di Rasmussen che stacca tutti in montagna Ora è primo in classifica davanti al tedesco Gerdemann
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