Il bello (del calcio-mercato) deve ancora venire. Consoliamoci così alle viste dell'ultimo tratto (si chiude il 31 agosto) concesso alla pittoresca rassegna, dopo annunci puntualmente traditi e partenze rimandate alle prossime ore, evidente la mancanza di risorse a disposizione, maturato in altri dirigenti il proposito di riequilibrare i bilanci dopo anni di spese spensierate. Il bello del calcio-mercato deve ancora venire perché ai blocchi di partenza del campionato sono molti i club chiamati a completare il proprio organico, in qualche caso a inventarsi addirittura una squadra, dopo un cambio clamoroso e anche un po' patetico di allenatore (Donadoni esonerato a ferragosto e Ficcadenti chiamato al suo posto a Cagliari). La tendenza più generale emersa ovunque, persino nella ricca Premier che pure resta con la Liga spagnola l'ultima frontiera del calcio benestante, è quella dell'acquisto mirato a causa di un altro fenomeno: l'impossibilità di riciclare acquisti recenti reduci da un flop tecnico e con un carico insostenibile di stipendi (la Juve con Amauri o il Real con Kakà). Può succedere di tutto ma anche molto poco, a dimostrazione che la recessione è sbarcata pure dalla nostre parti e con il fair-play finanziario è in grado di realizzare uno scenario malinconico.
Nel frattempo si sono moltiplicati i nomi dei potenziali protagonisti: Borriello e Zarate, si sono iscritti di recente alle liste di collocamento senza avere ancora un acquirente. Come già un anno fa, si moltiplicheranno i prestiti. Solo qualche avveduta cessione all'estero (Montolivo al Bayern) sfuggirà alla regola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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