Le due notizie sono fresche di pochi giorni. Innanzitutto, non il 1998 ma il 1934 è stato l'anno più caldo degli ultimi 100 anni. Inoltre, non è più vero che dei primi 10 più caldi del secolo, 9 anni sono occorsi dopo il 1990; piuttosto, 5 sono occorsi prima del 1940, 4 dopo il 1990, e uno di quei 10 anni fu il 1953.
Il Goddard Institute for Space Studies (Giss) della Nasa raccoglie e rende pubblici i dati storici delle temperature registrate dalle varie stazioni climatiche distribuite negli Stati Uniti. È un'enorme mole di dati che devono essere analizzati statisticamente e, anche, corretti a causa di errori sistematici, come ad esempio il fatto che l'urbanizzazione della località attorno ad una stazione climatica installata 30 anni fa potrebbe causare un fittizio aumento di temperature locali che nulla ha a che vedere col clima. Infatti, se è vero che le stazioni climatologiche dovrebbero soddisfare una varietà di standard di qualità, non sempre si riesce a mantenere nel tempo inalterati questi standard, e molte attuali stazioni non soddisfano neanche la condizione, abbastanza banale dopo tutto, di essere localizzate ad almeno 30 metri da qualunque superficie cementificata.
Orbene, lo scorso 8 agosto il Giss, a causa di un errore riscontrato, ha dovuto correggere tutti i propri dati di temperature, e il risultato delle correzioni è quanto detto all'inizio. Per i più curiosi, i 10 anni più caldi degli ultimi 100 anni, sono stati, in sequenza: 1934, 1998, 1921, 2006, 1931,1999, 1953, 1990, 1938, 1939.
Che significato ha questa notizia per la scienza?
Direi nessuno, visto che le differenze di temperatura tra i vari anni sono dell'ordine del decimo di grado e che ai fini della determinazione dell'influenza dell'uomo sul clima la risposta che dà la scienza accreditata è sempre la stessa: le attività umane e, in particolare, le emissioni antropiche di CO2, non hanno, sul clima, alcuna influenza.
Grande significato ha invece questa notizia per la politica. Pensate che sulla presunzione che 9 dei 10 anni più caldi del secolo sarebbero occorsi dopo il 1990, Al Gore, presidente mancato degli Stati Uniti, ci ha costruito una campagna planetaria, con conferenze in giro per il globo, libri tradotti in decine di lingue e perfino un film, distribuito nelle scuole di mezzo mondo (in Italia, il film è stato proiettato, chissà mai perché, in occasione di molti Festival dell'Unità). Ora, dopo le correzioni dell'istituto della Nasa, Una scomoda verità (questo il titolo del film di Al Gore) si è confermato essere ciò che già si sapeva fosse: una colossale comoda bugia.
Se pensate che le ecomafie del riscaldamento globale ora si zittiranno vi sbagliate di grosso. So già cosa diranno. Innanzitutto, diranno che la differenza di temperatura tra il 1934 e il 1998 è «solo» di 2 centesimi di grado. Però, nessuno si astenne dal gridare all'allarme, quando, prima della recente correzione, quel record del 1998 era superiore di un solo centesimo di grado alla temperatura del 1934. Poi, diranno che la correzione si riferisce «solo» agli Stati Uniti e non al mondo intero.
La verità è che l'errore ora corretto fu inizialmente riscontrato in una isolata stazione del Colorado e, quando fu riscontrato, «è solo il Colorado», quelle ecomafie minimizzarono: è stata solo la paziente pervicacia di onesti ricercatori a indurli a ricontrollare i dati da tutte le stazioni d'America e a rivelare che non era «solo» il Colorado, ma tutta l'America. Una cosa è certa: i cittadini americani sono ancora convinti che il 1998 fu l'anno più caldo in America e che dei 10 anni più caldi degli ultimi 100 anni 9 occorsero dopo il 1990, visto che nessuno si è preoccupato di informarli delle avvenute revisioni.
Ma è su quelle convinzioni, insomma su una comoda colossale bugia, che i politici del Partito democratico americano stanno modellando le loro campagne e i loro programmi in tema di protezione dell'ambiente e di produzione energetica.
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