Cronache

È caccia alle "belve": in città arrivano 130 uomini

I killer hanno agito a volto coperto, il sospetto è che siano romani. Vertice al Viminale: scattano controlli mirati sui pregiudicati

Roma - Rapinatori improvvisati, forse tossicodipendenti in cerca di soldi facili per comprare l’eroina. È caccia all’uo­mo per le strade della capitale alla ricer­ca delle due belve che mercoledì sera a Torpignattara hanno ucciso Zhou Zheng, 32 anni e la figlioletta di nove me­si, che teneva tra le braccia, davanti agli occhi della madre, Lia Zheng, resa impo­tente a colpi di taglierino.

Dopo una notte di controlli a tappeto, eseguiti raddoppiando il numero delle pattuglie presenti sul territorio, le inda­gini proseguono a 360 gradi. Ieri matti­na il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri ha incontrato al Viminale il capo della Polizia Antonio Manganelli, il comandante provinciale dei Carabi­nieri Maurizio De Palmo Mezzavilla, il prefetto Giuseppe Pecoraro e il questo­re Francesco Tagliente per fare il punto sull’inchiesta e individuare una strate­gia comune che permetta di arrivare ai killer nel minor tempo possibile.

È certo che il delitto di Torpignattara è l’epilogo di un tentativo di rapina finito male. Gli aggressori, che secondo gli in­vestigatori potrebbero essere due roma­ni di zona, avrebbero avvicinato la fami­glia cinese proprio davanti alla loro abi­tazione, in via Giovannoli. Conosceva­no il bar di Zhou Zheng e probabilmente hanno atteso che il cinese chiudesse le saracinesche del locale. Poi, lo hanno se­g­uito fino a casa e qui sono entrati in azio­ne. Con i volti coperti dai caschi, armati di coltello e pistola, approfittando del fat­to che la moglie stava aprendo il porto­ne, hanno cercato di tagliare la tracolla della borsa, provocando ferite al braccio e al petto della donna. Sarebbero anche riusciti a impossessarsi della borsa, ma a quel punto il marito ha reagito. Ne è na­ta una colluttazione e dalla pistola è par­tito un colpo, che ha raggiunto la bimba alla testa, trapassandole il cranio. Poi il proiettile ha proseguito la sua traiettoria e si è conficcato nel cuore di Zhou Zheng, uccidendolo all’istante.

Le urla disperate della poveretta han­no richiamato l’attenzione dei residen­ti, che dal balcone hanno visto fuggire i due killer su uno scooter. Il bottino, inve­ce, è rimasto lì. Nel giubbotto della vitti­ma, infatti, sono stati ritrovati tremila eu­ro, mentre nella borsa di Lia Zheng c’era­no solo effetti personali. Qualche rispo­sta in più potrebbe arrivare dai controlli su soggetti colpiti da sorveglianza spe­ciale o pregiudicati con precedenti spe­cifici. L’autopsia,invece,ha confermato che il proiettile è di piccolo calibro e ora si cerca il revolver che lo ha esploso. Per dire «no» alla violenza martedì 17 a Tor­pignattara è stata organizzata una fiac­colata e il giorno delle esequie sarà pro­clamato il lutto cittadino. Oggi, intanto, in città arriveranno i primi 130 dei 400 uomini previsti dal Patto per Roma Sicu­ra. «Lo Stato è presente e lo dimostrerà ­ha detto il ministro Cancellieri- .

Dobbia­mo dare un segnale di attenzione alla co­munità e restituirle serenità».

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