La caccia alle streghe leghiste mette al rogo pure i convegni

(...) La vicenda nasce nelle scorse settimane. La «Fondazione per l’Europa dei Popoli» organizza la tavola rotonda, invita relatori di livello come il professor Renato Del Ponte, studioso della cultura e tradizione ligure, e affida la relazione conclusiva all’onorevole Mario Borghezio. Il luogo è stabilito, un noto locale della zona conferma anche via mail la sala e l’organizzazione del pranzo. Poi improvvisamente iniziano le minacce, ribadite anche attraverso siti internet e blog. In caso di conferma dell’evento «Triorà brucerà» si legge sul web. E non solo. Il locale si tira indietro, altri ristoranti non si dicono disponibili ad accogliere il convegno. A Triora il clima è da caccia alle streghe. Che anziché il cappellaccio nero hanno il fazzoletto verde.
Si ripetono insomma storie già vissute in un recentissimo passato a Genova. Con lo stesso Borghezio, ma anche il ministro La Russa ed esponenti locali di Lega e Pdl aggrediti, scortati, intimiditi, cacciati dai vicoli durante manifestazioni politiche o addirittura semplici visite della città. «Questa volta la cosa è se possibile ancora più assurda - non si capacita l’europarlamentare leghista - Non vedo cosa ci potesse essere di preoccupante nel parlare di simbolismo della montagna. È inspiegabile, a meno che non si voglia collegare con l’opera che stanno portando avanti in quella zona del ponente ligure le forze dell’ordine. Il contrasto allo spaccio, alle situazioni al limite della legalità che trovano il nostro plauso possono aver dato fastidio a certi ambienti della sinistra estrema. Comunque dell’intolleranza di queste persone eravamo già consci, qui abbiamo scoperto anche la loro idiozia politica perché riescono a boicottare un evento sociale, culturale e turistico che avrebbe attirato interesse a Triora. Quel che resta gravissimo è il fatto che certe piccole escrescenze della a gente voglia importare tra le persone perbene dell’entroterra ligure certi metodi mafiosi».
La situazione che si è venuta a creare ha costretto gli organizzatori a rinviare l’appuntamento. È già arrivata alla «Fondazione per l’Europa dei popoli» la disponibilità di altri locali e anche della sala municipale di un Comune del ponente ligure per ospitare il convegno, ma la predisposizione di nuovi inviti e manifesti richiede più tempo. «A Triora comunque torneremo, non ci facciamo intimidire», assicura Borghezio.

Le minacce, la violenza politica, i metodi antidemocratici ormai tollerati sempre più spesso in Liguria (con il tacito assenso delle istituzioni che mai intervengono se l’aggressione arriva da sinistra) stanno diventando una preoccupante regola.

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