Caccia al nuovo Harry Potter Ecco gli aspiranti milionari

Si è aperta la partita, quella che conta. Una campagna acquisti mondiale che potrebbe ricordare ciò che accade con i calciatori. Anzi, a essere cattivi, quasi una «guerra fredda» editoriale in cui vince chi riesce a fabbricare nei propri arsenali il nuovo autore di megaseller.
Spieghiamo per i non addetti ai lavori. Nell’editoria degli anni Zero ciò che contava davvero era l’autore blockbuster, quello che da solo può far vendere milioni e milioni di copie. Per citare qualche nome eclatante: J.K. Rowling, Stieg Larsson e Stephenie Meyer. Insieme questo terzetto ha venduto 630 milioni di copie (la primatista assoluta è la Rowling che con il suo maghetto ha raggiunto un totale di oltre 480 milioni). Insomma si tratta di aziende-persona che hanno traghettato l’editoria nelle acque difficili del primo decennio del XXI secolo. Il problema però è che il «mega autore», con tutto ciò che gli ruota attorno, prima o poi esaurisce la forza produttiva. Harry Potter ha fatto il suo corso, sia librario che cinematografico, i vampiri, sia quelli della saga di Twilight sia i loro infiniti cloni, sono stati dissanguati sino all’ultima copia, Millennium la saga noir di Larsson ha dei limiti, posti se non altro dalla morte dell’autore. Ecco allora che le case editrici, almeno quelle che contano sul piano internazionale, cercano di proiettarsi verso il futuro, coltivando nuovi talenti e investendoci. Sì perché, diciamocelo, alla favola dei milioni di copie nati dal passaparola non crede proprio più nessuno.
Quindi si sceglie e poi si cerca di innescare il fenomeno virale, o almeno di sfruttare l’onda giusta. Ecco allora nascere una campagna mondiale, degna di un kolossal hollywoodiano per lanciare The Night Circus, il libro di un’assoluta esordiente, Erin Morgenstern. Random House sta infatti organizzando per il mercato inglese la creazione di un gioco interattivo online per accompagnare il lancio del libro. I librai americani, preoccupati del vuoto lasciato da Harry Potter, invece, hanno messo in piedi tutta una serie di presentazioni col botto che sembrano première cinematografiche: la Morgenstern firma copie in mezzo a clown, maghi e tutto quanto può servire a ricostruire le atmosfere del libro.
Intanto la Summit Entertainment, quelli che hanno prodotto il film Twilight, per intenderci, ha già opzionato i diritti cinematografici. Tanto per non restare indietro nel caso in cui il libro dovesse deflagrare davvero sul mercato. Ma la gara è serrata soprattutto per conquistare il settore young-adults (ovvero quello dei lettori dai 14 ai 18 anni, alla faccia di chi dice che i giovani non leggono). Tra le altre new entry con il potenziale per giocare la scalata all’empireo vampir-potteresco ci sono anche Tempest di Julie Cross (storia di un giovane con super poteri che lotta per salvare la fidanzata) e Legend di Marie Lu (una trilogia fantascientifica ambientata nella Los Angeles del 2130). Ed è in corso anche una bella battaglia a colpi di angeliche ali. Il decollo della prima puntata di Angelology, in Italia pubblicato da Nord, di Danielle Trussoni (una guerra tra i Nephilim di biblica e cabalistica memoria e una setta di studiosi delle creature celesti) è stato solo parziale, ma l’idea che i bipedi piumati possano sostituire i non morti dai canini affilati continua a far presa sugli editori. Infatti una delle scommesse della prossima stagione sul mercato americano è Daughter of Smoke&Bone di Laini Taylor che arriverà a settembre. Una storia con un’altra eterna lotta tra superni, nella quale, ovviamente, viene coinvolta una bella pulzella umana. La prima tiratura è di belle speranze: 250mila copie.
Poi c’è sempre la speranza che prodotti già presenti sul mercato abbiano un improvviso decollo. Magari aiutati dal supporto della tv. A esempio la saga fantasy di G.R.R. Martin (il nome è perfetto, fa pensare a J.R.R. Tolkien) Le cronache del ghiaccio e del fuoco, un long seller partito nel 1991. L’adattamento televisivo Game of Thrones andato in onda da aprile negli Stati Uniti ha dato una bella spinta alle vendite. Se l’effetto si ripete nei Paesi a cui la serie è destinata, l’effetto di traino potrebbe essere notevole (da noi arriverà a novembre su Sky e dalle parti di Mondadori ci sperano). Come in altri lidi si spera che i detective depressi di Jo Nesbø a un certo punto inneschino quel meccanismo a valanga che ha caratterizzato il caso Millennium.
L’unica certezza però è che il sistema editoriale si regge sempre più su fenomeni planetari da milioni di copie.

Una volta contava il pacchetto di autori che un editore poteva mettere in campo, ora si vive di «singolarità» (così gli astronomi chiamano a volte i buchi neri dalla gravitazione spropositata che ingoiano tutto ciò che c’è attorno). Solo che il meccanismo che fa nascere «fenomeni» di questo tipo è tutt’altro che semplice da replicare.

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