Roma

Caccia al piromane, Cinecittà sotto assedio

Un quartiere sotto assedio. Vie illuminate a giorno dall’elicottero in volo della polizia, il ventaglio di strade comprese tra la Tuscolana, via di Torre Spaccata e la Casilina passato al setaccio da agenti in divisa e in borghese, automobilisti e pedoni fermati e identificati: nottata «da film» a Cinecittà Est dove l’altra notte è tornato a colpire, indefesso, il piromane o la banda di piromani che dall’inizio dell’estate non danno tregua alla Capitale. Gesti folli e insensati di chi ha deciso di lanciare una sfida al cardiopalmo a residenti e forze dell’ordine. Tre scooter e un’utilitaria finiti in cenere per mano dell’imprendibile incendiario: questo il bilancio dell’ennesima incursione di fuoco prima in via Libero Leonardo, poi nella vicina via Antonio Cimarra. Pochi istanti e la partenza dei pompieri è già sul posto pronta a spegnere le fiamme. «Ormai ogni notte - spiegano i firefighters della Capitale - ci aspettiamo nuovi roghi. Siamo pronti a uscire, nella speranza di beccarlo prima o poi. Soprattutto nel tentativo di limitare il più possibile i danni a cose e persone. È già accaduto altre volte, per esempio, che il fuoco avesse cominciato a propagarsi a negozi e abitazioni». E mentre il sindaco Walter Veltroni ha annunciato il via alla rimozione a spese del Campidoglio (partirà oggi) delle centinaia di carcasse di veicoli bruciati rimasti in strada, proseguono le indagini degli investigatori. La pista è sempre quella di gruppi che agiscono per spirito di emulazione. Bande di ragazzi, giovani e giovanissimi, che appiccano il fuoco «per gioco». Un gioco pericoloso: come gettare sassi da un cavalcavia, aspettare un treno in arrivo stesi sui binari, oppure sfidare la sorte attraversando in auto a folle velocità incroci «della morte» come avveniva fino a pochi anni fa a Fregene. «Il terrore - affermano gli inquirenti - è che il rogo di una vettura alimentata a gas faccia saltare il serbatoio con un effetto bomba disastroso». Luca Aubert, coordinatore di Forza Italia in XVII Municipio, invece, richiama Veltroni e chiede al primo cittadino che la rimozione sia estesa alle centinaia di altre carcasse disseminate per la città: «Il Comune inoltre - aggiunge - dovrebbe destinare un incentivo economico a quei cittadini che debbono liberarsi dei propri mezzi ed evitare così spiacevoli conseguenze che tutti i giorni vediamo nelle nostre strade». Intanto i piromani delle due e quattro ruote trovano emuli anche in altri «campi». Così nella notte sono bruciati sedie e tavolini di plastica al «Basket bar» di piazza Mastai, cuore di Trastevere, in una delle zone più frequentate da romani e turisti anche dopo il tramonto. Qui, però, le indagini prendono un’altra direzione: quella di una «vendetta» o di un avvertimento. Anche se i titolari avrebbero escluso di avere ricevuto minacce. Le fiamme hanno danneggiato anche la vetrina e la tenda esterna, per spegnerle sono intervenuti alcuni passanti e gli inquilini dello stabile, anche se l’incendio è stato definitivamente domato solo con l’intervento dei vigili del fuoco di via Ostiense.

Sul fatto indagano i carabinieri di via Morosini. \

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