Una donna in coma e una ferita, ma per fortuna in modo leggero, è il tragico bilancio di una mattinata balorda. Due scippi, come i tanti che si susseguono ogni settimana in città: «furto con strappo » vengono chiamati tecnicamente, reato minore. Tanto minore da avere causato negli ultimi anni quattro morti, tutte donne, anziane, soggetti due volte deboli. E forse il tragico elenco potrebbe allungarsi dopo l’aggressione subita ieri mattina alle 11 da Françoise Gilberte Buenzod, 82 anni, residente a Milano ma di origini svizzere, vedova del magistrato Baldi.
La donna è stata aggredita alle spalle mentre era in bicicletta all’angolo tra via Pirelli e via Melchiorre Gioia. Caduta a terra ha colpito il capo e ora è in coma. I ghisa hanno avuto problemi per identificarla fino a quando il portinaio dello stabile di via Keplero 10, dove abitava, ha riconosciuto in televisione la sua bicicletta.
Mezz’ora dopo Addolorata R., 56 anni, è stata avvicinata da un giovane sceso da una Fiat Punto scura in via Valsesia. L’uomo le ha strappato la borsa ma strattonandola le ha anche fatto perdere l’equilibrio. La donna è rotolata a terra dolorante mentre il bandito si allontanava. In pochi minuti sono arrivati gli agenti delle volanti e il personale medico inviato dal 118. Per fortuna i danni «seri» sono limitati ai 300 euro, chiavi di casa e documenti da rifare. Per il resto invece solo un ginocchio sbucciato, medicato sul posto dai sanitari, e la signora ha potuto rientrare tranquillamente a casa.
Chi invece non è potuto tornare a casa, come detto, è la signora Francoise Gilberte Buenzod. Scippata in via Pirelli è rotolata a terra rimanendo priva di sensi. Più tardi un signore di 63 anni che seguiva la vittima, riferirà ai ghisa che il bandito era in sella a uno scooter nero e indossava un casco bianco. Ha avvicinato la donna e le ha strappato la borsa dal cestino davanti al manubrio, facendola cadere. Versione confermata da un impiegato di 33 anni casualmente affacciatosi dalla finestra di un ufficio. Raccolta da un’ambulanza, la pensionata è stata portata a Niguarda e poi trasferita al San Raffaele. La donna abita sola in uno dei 200 alloggi che compongono il complesso residenziale di via Keplero.
La donna infatti è vedova di un magistrato e i suoi due figli sono ormai adulti e sposati. La prima a essere avvertita è stata la figlia, grazie all’intuito del custode che riconosce la bici in televisione, che si precipita con il marito al capezzale della madre.
Le sue condizioni sono infatti disperate e si teme possa seguire la sorte di altre quattro donne che negli ultimi anni nel Milanese sono state scippate e cadendo hanno perso la vita. Elenco aperto una mattina di febbraio del ’99 quando una coppia di nomadi aggredisce in via Rizzoli Luigia Bonetti, 51 anni, mentre era in compagnia del marito Pietro. La donna rimane in agonia 15 ore prima di spirare. A settembre dello stesso anno Mirella Miniati, 71 anni, esce dalla sua abitazione di Porta Tenaglia per andare a prelevare contanti al bancomat del Credito italiano di via Moscova. Una ragazza appena la vede con le banconote in mano la assale, le strappa i soldi, facendole perdere l’equilibrio.
Un paio di anni dopo la stessa sorte tocca a Lucia Colonna Preti, 62 anni, segretaria della redazione sportiva della sede Rai di Milano. Una sera di marzo del 2001 il marito va a prenderla al lavoro per poi portarla in pizzeria: all’uscita la donna viene aggredita, ricoverata al Fatebenefratelli morirà dopo sei giorni senza aver ripreso conoscenza.
L’ultima brutale aggressione a Desio in Brianza, sono le 13 del 10 agosto Antonietta Mariani ha appena finito di fare la spesa e sta rientrando a piedi lungo via Milano quando un giovane la avvicina in moto, scende e si aggrappa alla borsa, contenente 30 euro. Forse la donna tenta istintivamente di resistere, l’aggressore la sbatte a terra e la picchia per farle mollare la presa. Rimane senza conoscenza stesa sull’asfalto.
Viene raccolta, portata al San Gerardo di Monza, dove i medici tentano di salvarla con un disperato quanto inutile intervento chirurgico.Quattro aggressioni, quattro morti assurde un’unica, magra consolazione: tutte le volte i balordi sono stati individuati e arrestati.
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