Andrea Cuomo
Caffè e cornetto. Va bene, binomio indissolubile nella cultura della colazione italica, al massimo con qualche divagazione verso il cappuccino. Ma il bar allitaliana è molto di più: un locale che ha tanto da offrire dallalba a notte fonda, dal primo espresso del mattino al cocktail della notte inoltrata, passando per lo spuntino di mezza mattina, il pranzo, il tè del pomeriggio, laperitivo.
A fare il punto su questo multiforme bastione della ristorazione veloce allitaliana ci pensa la guida «Bar dItalia del Gambero Rosso 2007», curata da Laura Mantovano e presentata nei giorni scorsi alla Città del Gusto. Un volume (368 pagine, 10 euro) da portarsi dietro nella propria città e nei viaggi per lItalia, per sapere sempre dove poter assaggiare il migliore caffè e dove poter contare sul buffet più assortito e fresco: 1.500 gli indirizzi recensiti, tutti giudicati in base a un doppio criterio: la bontà del caffè, architrave di ogni bar che si rispetti (simboleggiato dai chicchi, da uno a tre); e la qualità generale del locale, sintetizzato in tazzine, anche queste da una a tre. E solo 19 in tutta Italia sono i bar delleccellenza, che hanno sia tra tazzine sia tre chicchi: è il Piemonte a farla da padrone, con sei locali top, quattro dei quali a Torino.
E Roma? Non cè dubbio, la capitale è un po indietro per quanto riguarda la cultura del bar. Solo uno dei 19 bar migliori dItalia si trova infatti nella capitale. E come tra i ristoranti, anche tra i bar il meglio si trova in un albergo, nella fattispecie lo Stravinskij bar dellhotel de Russie di via del Babuino, che si merita i complimenti della guida del Gr grazie a tutti i fattori che fanno grande un locale, dal caffè al cappuccino, dai cornetti al tè, dal buffet per il pranzo veloce agli aperitivi. Con la «ciliegina» di un Martini cocktail che, scrive il redattore della scheda, «farebbe felice persino James Bond», nelle versioni classico, Lapsang e De Russie.
Lhotel de Russie salva la faccia della capitale, ma il resto? Tra i 54 locali italiani insigniti di tre tazzine e due chicchi, che quindi raggiungono leccellenza nella qualità generale ma non nel caffè, ci sono altri due bar dalbergo, il Lobby bar dellhotel Cavalieri Hilton di via Cadlolo a Monte Mario (qualche piano sotto il grande Heinz Beck) e il Glass del Courtyard by Marriott hotel dellaeroporto di Fiumicino. Nessun altro locale a Roma e nel Lazio ha tre tazzine.
Meglio va con il caffè, che a Roma e dintorni è evidentemente piuttosto buono. Tra i 55 locali italiani con due tazzine e tre chicchi, dove quindi lespresso è eccellente ma il locale «soltanto» ottimo, ci sono Faggiani, storico bar al numero 23 di via Ferrari nel quartiere delle Vittorie; e un altro locale dalbergo, Le Grand Bar del St. Regis Grand di via Vittorio Emanuele Orlando. E poi spunta un bar di Frosinone, lenoteca bar Celani, il migliore indirizzo della provincia. Ma un caffè eccellente, al punto da meritarsi le tre tazzine, si gusta anche da I Dolci di Checco er Carrettiere in via Benedetta 7, «succursale» dello storico ristorante; da Mondi in viale della Serenissima 12; da Sciascia dal 1922 in via Fabio Massimo 80a, in Prati; alla Torrefazione Vicerè in via Gramaldi 108 in zona Marconi.
La guida premia anche i migliori cappuccini dItalia. Anche qui Roma è un po indietro: solo due locali (il Bar del Cappuccino al numero 50 di via Arenula e il già lodato Sciascia dal 1922) vincono il premio per un prodotto che, in una città invasa dai turisti, dovrebbe essere la capitale del caffellatte con la schiuma. Infine i premi innovazione, per i locali che più si distinguono per originalità del servizio e del décor.
Caffè e cornetto, il meglio del Lazio
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