A 68 anni, Zdenek Zeman non va in pensione. Come Reja (70, Atalanta) e Ventura (68, Torino). Sembrava depresso, per la retrocessione del Cagliari, persino spaventato dall'irruzione di ultras nel ritiro di Assemini, e per questo si era dimesso, lasciando a Festa l'onere di accompagnare i rossoblù in B dopo 10 salvezze. Il boemo sorprende per la scelta minimalista e sale in Svizzera per la neopromossa Lugano. Il presidente Angelo Renzetti gongola per l'ingaggio di un guru («Un grande exploit, ma ci dobbiamo salvare»), negli ultimi anni abbacinante però solo a Foggia (Lega Pro) e a Pescara. Ecco, si era già accordato con il presidente Sebastiani per tornare in Abruzzo, anche senza Immobile e Insigne: un piano guastato dalle sei partite eccellenti condotte da Massimo Oddo.
In Svizzera hanno allenato vari tecnici italiani esonerati in B, come l'ex interista Moriero e Alessandro Pane, quasi dispiace che Zeman accetti un campionato di secondo piano, tantopiù con una matricola. Gli elvetici, peraltro, lanciano in A l'ex juventino Paulo Sousa, subito vittorioso dello scudetto con il Basilea e capace di eliminare il Liverpool nel girone di Champions league.
Zeman arrivò in Italia grazie allo zio Vycpalek, ha sempre allenato da noi, a parte due esperienze brevi e negative: nel 2008 venne licenziato dalla Stella Rossa di Belgrado, poi si dimise dal Fenerbahce. Il comico Antonio Albanese l'aveva soprannominato «Zdengo», con la Gialappa's band, quando furoreggiava nel Foggia migliore di ogni tempo. Vanta tre promozioni (con il Licata in B, poi portò i dauni e il Pescara in A) e calcio champagne. Ostenta le battaglie contro il doping, mistificando così 8 esoneri e 10 dimissioni.
E allora c'è chi si stupisce che trovi ancora una panchina. Ma a Lugano vedranno Zèman o Zemàn? È il titolo del primo dei tanti libri che gli sono stati dedicati. Darà spettacolo, si dimetterà o farà semplicemente il sociologo?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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