La cagnetta e il suo padrone di nuovo insieme

Novecentocinquanta chilometri, la distanza tra Roma e Grenoble, una piccola cittadina francese, li hanno separati per due anni. Ma finalmente, ieri mattina intorno alle 11, Louis Bucci, un signore francese di origini italiane, ha potuto «riabbracciare» la sua cagnetta, Zazie, una deliziosa meticcia di taglia media, incrocio tra un husky e un griffone. L’amica a quattro zampe gli era stata rubata, in un soffio di minuti, proprio durante il suo soggiorno, due anni fa, nella capitale.
Tutto comincia a maggio del 2006 quando il francese raggiunge la Città Eterna a bordo del suo camper. Un pomeriggio, l’uomo parcheggia il suo autocaravan vicino al Colosseo e al suo interno lascia la cagnetta, adottata sei mesi prima da un’associazione francese, per andare al supermercato a fare la spesa. Ma quando l’uomo torna dalle sue commissioni, si accorge che gli è stato rubato il suo camper e - cosa ancor più grave - la sua inseparabile cagnetta.
Scattano subito la denuncia ai carabinieri e l’allarme che Bucci lancia alle associazioni animaliste. Giusti accorgimenti che non danno i risultati sperati. L’uomo, disperato, abbandona la capitale, rientra in Francia, ma non si dà per vinto. Inizia a lanciare appelli su internet a tutte le associazioni romane, inviando la foto di Zazie. Ma della cagnetta nessuna traccia.
Fino al 12 agosto, quando nel corso di un’irruzione delle forze dell’ordine nel campo nomadi di via della Martora, tra «gli oggetti rubati», ce n’è uno particolare: è Zazie. La cagnolina di cui ancora gli agenti non conoscono il legittimo proprietario, viene portata nel canile municipale della Muratella, dove nell’ufficio «persi e ritrovati» hanno inizio le ricerche del suo padrone.
Ma anche qui è il codice di riconoscimento del cane, il tatuaggio che i veterinari appongono tra il quarto e l’ottavo mese di vita dell’animale che contrassegna i dati anagrafici del suo proprietario, a dare filo da torcere ai volontari, come racconta il presidente dell’associazione volontari canile di Porta Portese, Simonetta Novi: «All’inizio abbiamo avuto delle difficoltà per il riconoscimento della cagnetta perché il tatuaggio era nell’orecchio e non nelll’interno coscia come in Italia.

Una volta decifrato e dopo aver verificato la denuncia di smarrimento, abbiamo rintracciato il signor Bucci». Che si è letteralmente catapultato dalla Francia con il suo nuovo camper per venire a riprendersi, una volta per tutte, la sua adorata cagnetta.

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