Cai decolla e impone il piano di volo: "Hub a Malpensa se si taglia Linate"

Colaninno promette l’aumento delle rotte intercontinentali da 3 a 14 Vuole ridimensionare il Forlanini ma si scontra col fronte lombardo. I conti non tornano, la nuova Alitalia non avrebbe aerei sufficienti per aumentare le rotte

Il dado è tratto. Cai ha firmato l’accordo con Air France, cedendo il 25 per cento della società alla compagnia francese. Ma la nuova Alitalia assicura che parte integrante dell’intesa è puntare sull’aeroporto di Malpensa, in modo che possa servire quattordici rotte intercontinentali (contro le attuali tre). A una condizione, che poi è sempre la stessa: che venga ridimensionato Linate.
Le prime reazioni lombarde, però, vanno in tutt’altra direzione. Già nei giorni scorsi Sea, Regione e Comune avevano sollevato dubbi sull’opportunità di ridisegnare Linate in cambio di un numero di rotte così esiguo. Il governatore, Roberto Formigoni, insiste: «Chiediamo la liberalizzazione delle rotte nazionali, inclusa la Milano Roma». Il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi, esclude di ritirare la causa da 1,25 miliardi contro Alitalia («c’è e resta»), ribadisce che andrà avanti nella «partnership con Lufthansa» e lancia un nuovo appello: «Ora per Cai è venuto il momento della vera concorrenza e il governo deve garantirla, devono sparire i privilegi».
È il presidente di Cai, Roberto Colaninno, a illustrare i termini dell’accordo italo-francese, in base al quale Amsterdam, Parigi e Milano Malpensa saranno i «tre grandi hub europei». In scia Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa San Paolo: «Adesso bisogna lavorare tutti insieme per fare una grande Malpensa». Tra Alitalia e Air France, spiega ancora Colaninno, c’è «l’impegno di concentrare le rotte intercontinentali su Malpensa».
Ma resta il nodo del Forlanini. Colaninno chiede «un accordo sulla razionalizzazione di Linate». Aggiunge l’ad di Cai, Rocco Sabelli: «Oggi il nostro hub è Fiumicino. Lo sarà fino a quando non avremo trovato un accordo con gli enti lombardi».
Il problema riguarda il numero di rotte che la nuova Alitalia può garantire a Malpensa, inferiore persino a quelle previste nel piano Scala di Lufthansa Italia. Nell’accordo Alitalia-Air France-Klm, per Malpensa è previsto lo sviluppo delle destinazioni intercontinentali dalle tre attuali fino a quattordici. Al momento Alitalia vola per New York JFK, San Paolo e Tokyo e potrebbe presto tornare a operare a Newark, Boston, Chicago, Toronto, Caracas, Osaka, Dubai, Shanghai, Delhi o Bombay, Lagos, Dakar.

Ma anche per ottenere questo risultato (lontano comunque dalle dimensioni di un hub) servirebbero almeno tredici aerei operativi su un totale di diciassette che Alitalia possiede tra Fiumicino e Malpensa. Come dire che i conti non tornano.

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