Roma - Cai va avanti e ha presentato l'offerta vincolante per l'acquisizione di beni e asset di Alitalia al commissario Augusto Fantozzi. Lo ha deciso il cda. Una nota di Cai spiega che la decisione è stata presa dal consiglio di amministrazione che ha preso atto del lavoro sin qui svolto che "ha consentito di: raccogliere intorno alla nuova società oltre venti gruppi imprenditoriali, disposti ad investire oltre 1 miliardo di euro per ristrutturare e rilanciare il comparto aereo del Paese intorno ad Alitalia e Airone; definire i contenuti di un piano industriale ambizioso ma realistico, che consentisse alla nuova compagnia di ritornare a crescere, posizionandosi come uno dei più importante vettori dell'area europea; definire i termini di un'importante partnership con uno dei tre principali operatori mondiali del settore, con la possibilità anche di un ingresso di tale partner nell'azionariato della nuova Compagnia; determinare positive conseguenze sul piano occupazionale, che avrebbero permesso di assumere nella nuova società oltre 12.500 dipendenti, prevedendo inoltre procedure di mobilità e ammortizzatori sociali per gli altri dipendenti attuali di Alitalia e AirOne".
Offerta condizionata L'offerta, precisa Cai, è "condizionata ad una decisione non pregiudizievole per l'acquirente da parte della Commissione Europea e all'assenza di prescrizioni da parte dell'Autorità Garante per la Concorrenze e il Mercato" ed éstata presentata "una volta ricevuta la conferma della sottoscrizione da parte di Filt-CgilL, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporti dei nuovi contratti di lavoro e dei criteri di selezione dei lavoratori della nuova compagnia".
Piloti e hostess ribadiscono: non firmiamo resta però insoluto il nodo della firma dei contratti da parte dei sindacati autonomi, che rappsentano la maggior parte dei lòavoratori Alitalia e che hanno detto "no" all'intesa oggi l'hanno ribadita in serata. "Anpac, Unione Piloti, Sdl Avia e Anpav in merito all'esito dell'incontro tenuto presso la Presidenza del Consiglio dei ministri tra Governo, vertici Cai e organizzazioni sindacali - scrivono in una nota congiunta - confermano il giudizio negativo sul metodo del confronto odierno e sui contenuti dei documenti proposti per la firma". "Nello specifico - si legge nel comunicato - si stigmatizza l'evidente non conformità dei testi di stesura predisposti e ritenuti 'immodificabili' da Cai con quanto concordato e sottoscritto con l'azienda e con il Governo nel mese di settembre a Palazzo Chigi. Ciò comporta, tra l'altro, un deciso aggravio delle penalizzazioni in capo ai lavoratori sia in termini contrattuali che occupazionali, negando altresì ogni possibile prospettiva di lavoro alle migliaia di precari che operano nel settore. A questo proposito ancora nulla si è concretizzato da parte del ministero del Lavoro in merito alle annunciate misure previdenziali orientate a favorire la gestione delle eccedenze di personale".
"Gravissima inoltre - scrivono le cinque sigle - risulta la permanenza tra i criteri di esclusione dall'assunzione in Cai di quelli relativi a madri che accudiscono figli minori o a dipendenti che assistono un familiare con un disagio grave e protetti da specifiche leggi dello Stato. Altrettanto incomprensibile la discriminazione relativa a coloro che già usufruiscono del part-time, istituto che può anche essere utilizzato quale forma solidaristica tra i lavoratori senza oneri aggiuntivi per l'azienda".
"Anpac, Unione Piloti, SDL, Avia e Anpav confermano la loro indisponibilità a sottoscrivere stesure contrattuali difformi rispetto agli accordi di costituzione dei Contratti Collettivi di Lavoro del personale Cai, dipendenti e dirigenti/comandanti, già condivisi e sottoscritti tra le parti e siglati dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e dai ministri Altero Matteoli e Maurizio Sacconi".
Le cinque organizzazioni lunedì terranno una assemblea informativa con i lavoratori.
Sabelli (Cai): "Intesa primo passo avanti importante" L'intesa tra la Cai e quattro sigle sindacali e la presentazione di un'offerta per Alitalia rappresentano "un primo passo, siamo ancora all'inizio e c'é tanto da fare". L'amministratore delegato di Cai, Rocco Sabelli, commenta così "la tappa" del progetto di salvataggio per Alitalia che oggi "ha permesso a Cai di presentare una offerta e di coagulare il consenso di forze rappresentative della base dei nostri futuri dipendenti". Nonostante il no di cinque sigle sindacali autonome, che rappresentano la maggioranza di piloti ed assistenti di volo di Alitalia, con l'accordo con i sindacati confederali la Cai ha "gli strumenti" necessari per andare avanti: "Abbiamo quello che ci serviva per passare alle fasi successive - dice Sabelli - un criterio di selezione dei dipendenti ed un contratto di lavoro da applicare".
"Fare in fretta per il progetto di salvataggio" Quanto alla mancanza della firma di cinque sigle sindacali, "sarebbe stato meglio averle tutte, ma da un punto di vista tecnico abbiamo quello che ci serve". Ora, dice Sabelli, "le trattative sindacali sono terminate ma continueremo a lavorare nella logica del clima sindacale che ci sarà in azienda". Il progetto di salvataggio di Alitalia va ora realizzato "il prima possibile", bisogna fare in fretta perché è un'azienda che da molto tempo ha gravi problemi". L'amministratore delegato di Cai difende i criteri per la selezione del personale criticati dagli autonomi: "E' una cosa assolutamente equilibrata", dice Sabelli, sottolineando che il lavoro della nuova società creata da una cordata di imprenditori italiani è improntato "a valori etici". Quanto invece alle trattative per la scelta di un partner straniero Sabelli non indica una scadenza: "Stiamo lavorando, ci sono ancora delle cose da fare: le tempistiche sono fatte per essere mancate, invece il lavoro porta a realizzare le cose".
Il governo aveva dato tempo
fino alle 22 alle sigle autonome sindacali per firmare il
contratto dopo la rottura improvvisa di questo pomeriggio
nell’incontro di Palazzo Chigi. A voltare le spalle alla Cai, i
piloti e gli assistenti di volo rappresentati, insieme al
personale di terra, da Anpac, Up, Anpav, Avia, Sdl. I confederali (Cgil, Cisl, Uil e
Ugl) avevano invece firmato il cosiddetto "lodo Letta", con il
quale il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si è fatto
garante dell’intesa e della risoluzione di eventuali controversie
sull’interpretazione del contratto. "Dopo l'appello del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti ed Ugl-Trasporti sono tornati a Palazzo Chigi per perfezionare la sottoscrizione dei contratti collettivi, consentendo così alla Cai di presentare l'offerta per Alitalia nei termini previsti e prima della scadenza": è quanto si afferma in una nota di palazzo Chigi.
E il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si è detto ottimista: "La compagnia sopravviverà".
Il lodo Letta Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si era fatto garante degli accordi sottoscritti dalle parti. "Le parti - si legge nel testo del lodo - sottoscrivono l'allegato contratto e i relativi criteri di selezione e concordano che le eventuali controversie sull’interpretazione siano sottoposte al giudizio insindacabile del sottosegretario alla presidenza del Consiglio".
La giornata "La mezzanotte è il termine ultimo per sopravvivere e senza l’accettazione dell’offerta Cai non c’è più Alitalia - questa la fotografia di Gianni Letta ai sindacati -. Siamo vicini al baratro, non c’è più margine per trattare e l’alternativa è il fallimento. Questo è il momento di prendere atto delle intese raggiunte o assumersi la responsabilità di far fallire la compagnia". Tuttavia, nel caso in cui Cai non dovesse presentare entro la mezzanotte di oggi la sua offerta vincolante, Alitalia dovrebbe comunque poter continuare a volare fino a fine novembre. Le risorse finanziarie, ha detto infatti il commissario straordinario Augusto Fantozzi pochi giorni fa, sono sufficienti fino a quella data. Fino al 31 marzo 2009 sarà invece valida la licenza provvisoria di volo concessa dall’ Enac. Sempre l’ Enac ha avviato nei confronti della compagnia verifiche mensili sulla sua situazione finanziaria. Intanto i gestori aeroportuali battono cassa e chiedono il pagamento dei crediti, oppure di "bloccare gli aerei": per lunedì è in programma un incontro all’ Enac tra il presidente Vito Riggio e Fantozzi che dovrebbe fornire intanto un acconto ai gestori.
Colaninno: "Fase avanzata" "Il contratto non è un modello definitivo e potrà essere migliorato in futuro. Ma oggi le condizioni sono queste. Non abbiamo ulteriori margini, occorre un rapporto fiduciario e armonia fra azienda e sindacati - spiega il presidente di Cai, Roberto Colaninno al tavolo su Alitalia -. Senza firma sui contratti, Cai è fuori da Alitalia". Rincara la dose il commissario Fantozzi: "Senza un contratto di lavoro firmato in tutti i suoi termini non posso andare dal giudice". Tuttavia, Colaninno è ottimista: "Siamo in fase molto avanzata sulla ricerca del socio industriale ma l’alleanza con il partner internazionale sarà limitata al 10-20%".
Il fronte del no Quello di Cai "è un progetto nano, che disegna un’Alitalia nana, in un paese socialmente e moralmente nano". Sono le parole con cui il presidente di Up, Massimo Notaro, esprime tutto il suo disappunto per l’epilogo del confronto con l’azienda guidata da Colaninno. Durissimo anche Fabio Berti, leader dell'Anpac: "È stata abbandonata una linea condivisa da tutti. Sono stati prodotti documenti che fanno saltare i presupposti dell’accordo di Palazzo Chigi. Sono emersi elementi estranei al contratto Air One, quando si era concordato di fare riferimento a quel contratto". Durissimo il giudizio delle cinque sigle sindacali (Anpac, Up, Avia, Anpav e SdL) che non hanno firmato il lodo. Le cinque sigle hanno parlato di un’intesa proposta da Cai "che stravolge i contenuti di quella sottoscritta a fine settembre a Palazzo Chigi" e hanno puntato il dito contro la Newco accusata di tenere un atteggiamento di totale chiusura nei confronti del sindacato.
Il cda della Cai Colpo di scena alla riunione. Il cda di Cai sta per concludersi con la non presentazione dell’offerta. All’ordine del giorno le ultime valutazioni per un’offerta definitiva per l’acquisizione degli asset operativi della "vecchia" Alitalia in modo, come previsto dal piano di salvataggio, da farla rinascere sotto la nuova società creata da una cordata di imprenditori italiani. E a fine riunione cco l'ufficialità: la Cai non presenta nessuna offerta.
Il rammarico di Berlusconi "Giudicate voi". Così il premier Silvio Berlusconi, risponde a chi gli chiede se consideri gravi le responsabilità dei sindacati che non hanno firmato i contratti con la nuova Alitalia, in caso di fallimento della trattativa. Berlusconi, prima di lasciare Palazzo Grazioli, ha più volte ripetuto ai cronisti di non voler rilasciare dichiarazioni, se non in contesti ufficiali. Di fronte alle insistenze dei giornalisti che gli chiedevano dei contatti con Roberto Colaninno in queste ore, Berlusconi ha risposto: "Io e Letta abbiamo incontrato Colaninno prima dell’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi". A chi gli ha poi chiesto se si prospetti ormai l’ipotesi di un fallimento della nostra compagnia di bandiera, il Cavaliere non ha risposto, prima ha congiunto le mani e ha poi messo il dito sulla bocca in segno di silenzio. Infine a chi gli ha chiesto se reputi giusto che Cai prosegua nel suo impegno su Alitalia anche senza la firma di alcuni sindacati, Berlusconi ha detto: "Non fatemi parlare, è inutile che mi fate domande su cose normali e banali".
Il monito dell'Enac: "Senza Cai salta la licenza" Senza l’offerta vincolante di Cai "verrebbe meno anche la licenza provvisoria di volo, che era stata concessa sulla base di un piano credibile in tempi ragionevoli" come era stato appunto giudicato quello della cordata guidata da Colaninno, dice all’Ansa il presidente dell’Enac Vito Riggio. In caso di mancata offerta vincolante da parte di Cai, l’Enac convocherà immediatamente il commissario straordinario Augusto Fantozzi, lunedì o martedì al massimo, per chiedergli un piano finanziario alternativo. Comunque nel giro di una settimana o due gli aerei sarebbero messi a terra. Escludendo che il termine di mezzanotte di oggi per la presentazione dell’ offerta possa slittare, ipotesi esclusa dallo stesso commissario, due gli scenari possibili, secondo Riggio: il commissario potrebbe comunicare di non essere in grado di presentare un piano alternativo nell’immediato, a questo punto l’Enac avvia il ritiro della licenza di volo. Nel giro di una settimana o due - "il tempo di far tornare la gente dai vari posti del mondo" - Alitalia sarebbe costretta a mettere gli aerei a terra. Oppure, il commissario Fantozzi chiede una pausa di tempo - durante la quale la compagnia ferma temporaneamente i voli - per mettere a punto un piano finanziario che consenta alla compagnia di riprendere l’attività.
Scajola: "Fatto il possibile" "Incredibile" la scelta dei piloti e degli assistenti di volo di bocciare la proposta Cai, una scelta che apre uno
scenario "complicato e di difficile soluzione". Da parte sua però il governo "ha fatto tutto quello che poteva fare", dice Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, "quello che è accaduto oggi è incomprensibile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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