Terzo giorno di scontri a piazza Tahrir, simbolo della protesta egiziana. Fino ad ora sono state arrestate almeno 181 persone nelle violenze che hanno causato 10 morti, tra cui due ragazzi di 12 e 14 anni, e quasi 500 feriti. Fitta sassaiola anche oggi contro una barriera di filo spinato e lamiera eretta dalle forze dell’ordine accanto a un muro di cemento nel tentativo di sbarrare una delle principali strade di accesso alla piazza e al palazzo del governo.
In un video, inoltre, una dimostrante viene malmenata e trascinata dalle forze dell’ordine egiziana, che le fanno cadere lo hijab - il velo - e le sollevano il vestito tradizionale, mostrandola in reggiseno.
A due passi dalla piazza, intanto, alcuni volontari cercano di recuperare quel che rimane dei manoscritti antichi conservati nell’Istituto d’Egitto, dato ieri alle fiamme. Il ministro della Cultura, Shaker Abdel Hamid, ha bollato come "una catastrofe per la scienza" l’incendio che ha investito l’edificio, fondato nel 1798 da Napoleone. "L’edificio conteneva manoscritti molto importanti e libri rari di cui è difficile trovare uguali nel mondo", ha detto. Il fumo continua anche oggi ad alzarsi dall’edificio.
L’incendio sarebbe stato causato dalle bombe molotov lanciate dai dimostranti e ha fatto crollare il tetto e i pavimenti. Nell’istituto erano conservate circa 200.000 opere di carattere storico e geografico, alcune rarissime.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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