Jacopo Granzotto
Tra le tante correnti del rock, quella del cosiddetto «Progressive», una fusion ante litteram, ha sempre suscitato un forte interesse soprattutto nel nostro Paese. E tra i gruppi «benedetti» in Italia, oltre ai Genesis e ai Gentle Giant, figurano gli Emerson Lake & Palmer, il supergruppo più rumoroso della storia fondato dal tastierista Keit Emerson che torna nella capitale, per una delle cinque date del tour che farà il giro del mondo. Lappuntamento è per domani sera alle 21 allAuditorio Pio di via della Conciliazione. Il repertorio del tour comprende brani dagli album storici (in verità mai digeriti dalla critica) come «Tarkus», «Hoedown», il supersfruttato «Fanfare for the common man», oltre ad alcuni hits dei Nice, fra cui «America» e «Rondo».
Keith Emerson comincia la carriera alla fine degli anni 60 nei Nice, tra i primi gruppi a credere nellunione, spesso ingenua, tra rock e classica. Ne viene fuori una miscela non sempre vincente che però argina limperante moda di psichedelizzare il pop. La contaminazione tra lorchestra e le potenti amplificazioni del Rock danno il via alla stagione del «rock sinfonico». Ed Emerson fu il primo a proporre composizioni rivisitate di Cajkovskij, Musorgsky, Sibelius. Dopo la parentesi dei Nice, Emerson decide, sulla scia fornita dai Cream, di fondare anchegli un supergruppo che rappresentasse la fusione tra tre dei maggiori talenti che la scena britannica aveva espresso sino a quel momento. A tal proposito ingaggiò Greg Lake (cantante e bassista, reduce dallesperienza straordinaria con i primi, ineguagliati King Crimson di Robert Fripp) e Carl Palmer, poderoso batterista degli Atomic Rooster. Nascono così gli Emerson Lake and Palmer.
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