Calabria, alla Affruntata il vescovo: no alle cosche

A Sant'Onofrio, in proivincia di Vibo Valentia, celebrata la tradizionale ricorrenza che era stata rinviata dopo intimidazioni a colpi di arma da fuoco contro il canello del parroco per il divieto lanciato, da vescovo di Mileto,  di far portare la statua della Madonna da uomini legati alle cosche. Monsignor Renzo: "Allontanatevi dal male e dalla violenza"

Calabria, alla Affruntata 
il vescovo: no alle cosche

Vibo Valentia - Si è ripetuto a Sant'Onofrio, circa 3 mila anime in provincia di Vibo Valentia, il rito secolare della "Affruntata". La cerimonia religiosa, che simboleggia l'incontro tra San Giovanni Battista, la Madonna addolorata ed il Cristo risorto, era stata sospeso domenica scorsa, giorno di Pasqua (in cui si svolge), dopo che nella notte precedente la 'ndrangheta aveva sparato alcuni colpi di arma da fuoco al cancello della casa del priore della confraternita del Santissimo Rosario, Michele Virdò', che da sempre organizza la cerimonia. A seguito dell'episodio di intimidazione, dovuto all'applicazione di alcune direttive che vietavano la possibilità di portare le statue dei santi ad esponenti ricollegabili alle cosche locali, volute dal vescovo di Mileto, Luigi Renzo, l'autorità religiosa ed il parroco del paese, Don Franco Fragalà avevano sospeso la cerimonia.

A Sant'Onofrio, stamattina, a fare da ala al rito religioso c'erano autorità dello Stato, politiche e militari ed il neo proclamato presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. Applausi e grande commozione quando, nel momento clou del rito, la statua della Madonna Addolorata, che assieme alle altre effigi è stata portata a spalle da cittadini santonofresi, è stata è stata svestita del velo nero del lutto. Abbracci e baci al priore Michele Virdò che, addobbato con i paramenti della confraternita, ha tolto il velo nero della Madonna Addolorata compiendo il gesto che da sempre pone fine alla cerimonia.

"Convertitevi. Gesù è morto e risorto anche per voi. E anche per voi si devono spalancare le porte del Sepolcro per la gioia e l'amore". Lo ha detto il vescovo di Mileto, monsignor Luigi Renzo, nell'omelia. Monsignor Renzo ha inteso rivolgere un "saluto di pace anche a chi ha preso una via deviata. Credete a Gesù per allontanare la vostra vita dal male e dalla violenza. Oggi è la domenica della misericordia e del perdono".

Il saluto di pace del vescovo è stato rivolto anche e soprattutto alla Comunità di Sant'Onofrio "ferita - ha detto - da quello che è successo, in particolare siamo vicini al priore Michele Virdò e ai fedeli impegnati nella Confraternita che si sono fatti carico di seguire un percorso nuovo, limpido e coerente sulla base dell'insegnamento del Vangelo". "Oggi - ha concluso il presule - la forza del Risorto qui ha sconfitto il male e il peccato". 

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