Gianni Pennacchi
da Roma
«E dite ad Agazio che se si azzarda a mettere il naso nelle candidature per le politiche, scendo fino a Catanzaro e lo prendo a calci nel sedere». Così parlò Franco Marini, al termine della riunione col vertice della Margherita calabrese che il 29 novembre era salito a Roma per lamentarsi dellokkupazione operata dal governatore, Agazio Loiero appunto, nella sanità regionale, scavalcando alla grande il suo stesso partito ma in perfetta sintonia spartitoria con la Quercia. Aveva forse dimenticato, il pur navigato Loiero, di avere conquistato il governo calabrese proprio grazie alla benedizione di Marini? Comprensibile dunque, lira del lupo marsicano e dei petali calabresi della Margherita, ora che la faida è esplosa alla luce del sole con un duro documento ove gli stessi suoi amici e dirigenti di partito gli chiedono di revocare le nomine dei direttori generali della sanità.
Loiero fa ora loffeso, «penso di sospendermi dal partito», ma questo non vuol dire che «intenda lasciare la Margherita in cui crede e nel quale vuole restare», precisa il suo portavoce. Capirai, dove volete che vada, Loiero? Meno che mai sospendersi dalla giunta, ovviamente. Ma Loiero vuole il «chiarimento definitivo» con Marini e con Rutelli al quale ha scritto una lettera rigettando le «brucianti accuse». Il trauma cè stato», spiega il portavoce, e «quel processo a Roma senza imputato è obiettivamente grave, ha turbato il presidente».
Sì, chiamalo processo a un povero imputato indifeso. A sentire i racconti di sanità calabrese cè da versare nuove lacrime sulla tomba di Francesco Fortugno, il vicepresidente dellassemblea regionale, anchegli della Margherita, ammazzato nel giorno delle primarie olivetane. Ma limitiamoci ai nudi fatti. Sapete quanta parte della spesa regionale è assorbita dalla sanità? Allincirca il 70 per cento, dunque il bilancio calabrese che totalizza poco meno di 8 miliardi deuro ne destina almeno 5 alla sanità. Ovvio, che quellassessorato sia il più ambito. E chi è lassessore calabrese alla Salute? Persona integerrima e per bene, ci mancherebbe: Doris Lo Moro, magistrata, molto vicina a Luciano Violante, eletta nelle liste Ds. Il segretario regionale della Quercia (e vicepresidente della giunta) è Nicola Adamo, uomo di Marco Minniti più che di Fassino, che balzò alle cronache nazionali grazie alla sindaca di Cosenza che attendeva un figlio da un politico sposato (con unaltra, ovviamente) e di coraggio ritardato.
La Quercia calabrese è dominio di Minniti, lex sottosegretario di DAlema premier. E che il governatore si sparasse la raffica di nomine alle Asl in accordo paritetico con Adamo e Minniti è comprensibile, fa parte delle regole spartitorie. Ma senza coinvolgere il segretario regionale del suo partito, nemmeno un petalo della Margherita? «Ha coperto tutta le sanità regionale coi suoi amici e quelli di Minniti», è laccusa rimbalzata a Roma. Loiero sè difeso, vantando «cambiamenti di metodo sostanziali» nonché limmancabile «rinnovamento» che ha indotto la giunta a «scartare chi aveva gestito la sanità col centrodestra calabrese». Come dire forse, che avere gestito Asl col centrodestra di altre regioni è invece un merito?
Tantè che alla direzione generale della Asl di Catanzaro è andato Antonio Palumbo, calabrese ovviamente, che però dirigeva la Asl RmG quando il Lazio era governato da Storace. Par che Palumbo abbia cercato di riciclarsi con Marrazzo, trovando porte chiuse. Loiero invece, gliele ha aperte.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.