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Calcio, Brasile in lutto E' morto Socrates, il leggendario capitano

"Il dottore", leggendario capitalo del Brasile, battuto dall'Italia nei mondiali di Spagna '82, è morto a San Paolo dopo uno choc settico

Calcio, Brasile in lutto E' morto Socrates, il leggendario capitano

San Paolo - Un choc settico è stato fatale. Dopo che sabato scorso era stato ricoverato in terapia intensiva per un'infezione intestinale dovuta all'eccessivo consumo di alcol, il leggendario capitano del Brasile non ce l'ha fatta. Socrates è morto a San Paolo all’età di 57 anni. 

Brasileiro Sampaio de Souza Vieira, questo il vero nome di Socrates, era nato a Belem nel febbraio del 1954. Pur arrivando al grande calcio solo a 24 anni e a dispetto dei ritmi compassati, è stato uno dei più grandi centrocampisti di tutti i tempi. Con 60 presenze e 22 reti nella nazionale brasiliana degli anni ’80, ne divenne un simbolo insieme a Falcao e Zico.

Laureato in medicina (di qui il soprannome "il dottore"), era un uomo colto e impegnato: i suoi eroi erano Fidel Castro, Che Guevara e John Lennon. Restò famosa l’autogestione che per tre anni guidò al Corinthians, il club in cui militò dal 1978 al 1984, anno in cui si trasferì a Firenze per una sfortunata stagione con 25 presenze e sei reti. Al ritorno in patria giocò al Flamengo e al Santos per poi ritirarsi nel 1988 dopo un altro sfortunato mondiale nel 1986 in cui sbagliò il rigore ai quarti contro la Francia.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo era diventato un commentatore sportivo, ma non aveva mai abbandonato la bottiglia a cui confessò di esser stato legato anche da calciatore. La Federazionme brasiliana ha ordinato un minuto di silenzio su tutti i campi e Socrates sarà ricordato anche prima di Fiorentina-Roma.

"È un pezzo della nostra storia che si stacca e va via", ha commentato Paolo Rossi, l’eroe della sfida con il Brasile del 1982.

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