Più di 300 partite truccate per un giro d'affari di centinaia di milioni di euro, arbitri comprati con bustarelle da settemila euro, loschi faccendieri incaricati di girare il mondo per organizzare amichevoli dal risultato scontato, almeno sei Federcalcio affiliate alla Fifa sotto inchiesta. Una rete criminale di dimensioni globali che negli ultimi tre anni ha manipolato a piacimento il risultato di tantissime partite, anche ufficiali. È questo l'inquietante scenario, sempre più concreto, che sta emergendo da una maxi-inchiesta promossa dalla Fifa.
Al centro delle indagini - scrive il Daily Telegraph - un cittadino originario di Singapore, Wilson Raj Perumal, residente fino allo scorso febbraio nei pressi dello stadio di Wembley (Londra). Oltre ad essere il braccio operativo, Peramul sarebbe il collettore di una più ampia organizzazione di truffatori (con sedi a Singapore e in Malesia), in stretti rapporti con numerose nazioni dell'Europa dell'Est. Già colpevole di truffa, violenza e furto, lo scorso anno Perumal è scappato da Singapore dopo essere stato condannato a cinque anni di «regime correttivo» per aver investito un poliziotto. È ricomparso qualche mese più tardi a Londra, da dove - questi i sospetti di Fifa e Interpool - ha organizzato centinaia di partire «sospette», soprattutto della nazionale dello Zimbabwe. O come la discussa amichevole tra il Bahrain e una finta nazionale del Togo: lo scorso settembre lo stesso Telegraph aveva denunciato il coinvolgimento di Perumal in quella farsa calcistica.
Fermato dalle autorità finlandesi lo scorso 25 febbraio, Perumal attualmente si trova in stato di fermo, accusato di aver cercato di truccare anche partite del campionato finlandese. Nella stessa indagine sono rimasti coinvolti 11 giocatori finlandesi, tutti arrestati. Secondo gli inquirenti, però, il giro di complici è destinato ad allargarsi a macchia d'olio, perchè Peramul ha potuto contare anche sull'aiuto di numerosi arbitri, corrotti per agevolare determinati risultati o eventi durante le partite incriminate (espulsioni, numeri di calcio d'angolo).
La conferma dell'indagine è arrivata direttamente dal massimo responsabile della sicurezza della Fifa, Chris Eaton, ex agente della Interpol: «Esiste una minaccia globale sull'integrità dello sport. L'Inghilterra è la patria del calcio e Londra un centro finanziario di primaria importanza.
Non ci sorprende che gli aspetti economici di questa truffa siano stati gestiti dalla capitale britannica.
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