Acqua antistress

Il "vizio" dei tecnici: bere continuamente dalla panchina

Acqua antistress
00:00 00:00

Non ricordo Bearzot o Rocco, Liedholm o Radice, durante le partite, tracannare acqua a bordo campo. Il «vecio» stringeva la pipa tra i denti, il «paròn» restava accomodato in panchina, il «barone» non perdeva mai l'aplomb, il grande Gigi agitava parole per stimolare il tremendismo granata. Sapevano guidare le loro squadre, ma non si aveva notizia di quello che oggi è, invece, l'open bar di bordo campo, distesa di bottigliette d'acqua in dosi industriali, thermos, borse frigo, coda per l'abbeveraggio, addirittura codificata la pausa detta cooling break. Una specie di vizio, di tic nervoso, secondo alcuni psicologi trattasi di squilibrio emotivo; non posso pensare a obblighi di sponsor. Trapattoni passò alla cronaca, durante il mondiale nippocoreano, per avere fatto uso dell'acqua santa offertagli da Romilda, sorella del tecnico e suora di clausura, aprì di nascosto la bottiglietta, versò alcune gocce sul campo sperando di ribaltare il risultato con la Corea del Sud ma il diavolo vestito da Byron Moreno cancellò il gesto apotropaico.

Molti tecnici prendono a calci i contenitori in plastica, un mese fa l'allenatore dell'Ascoli, Tomei, è stato punito con sette giornate di squalifica per avere lanciato la bottiglietta d'acqua contro l'arbitro Recchia. Totale: meglio il vino.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica