"L'appuntamento, poi l'agguato". Cos'è successo in A1

È successo nell'area di servizio di Badia al Pino dove morì il tifoso laziale Gabriele Sandri. I tifosi romanisti erano diretti a Milano per la trasferta a San Siro

"L'appuntamento, poi l'agguato". Cos'è successo in A1

Un agguato dei tifosi del Napoli a quelli della Roma, diretti a Milano per la sfida tra i giallorossi di Mourinho e il Milan di Pioli. Questa la ricostruzione degli scontri avvenuti sull'Autostrada del Sole, che è rimasta bloccata nel tratto aretino, tra Monte San Savino e Arezzo nei pressi dell'autogrill Badia al Pino est.

Una maxi rissa nella quale sarebbero state coinvolte circa 300 persone, a colpi di spranghe, aste di bandiere, sassi, lacrimogeni, cinghie e sassi. I tifosi napoletani diretti a Genova e all'interno dell'area di servizio Badia al Pino chiusa, insieme a quella di Arno e Montepulciano, proprio per scongiurare possibili scontri. I tifosi romanisti in viaggio, sui minivan diretti a Milano per la partita di domenica sera contro i rossoneri.

Sono da poco passate le 13 quando i supporter campani intravedono all'altezza del chilometro 364 i giallorossi un tempo ormai lontano loro gemellati: iniziano a lanciare sassi e bottiglie contro i pulmini, che non proseguono il viaggio ma si fermano sull'autostrada A1 nel tratto aretino. I tafferugli sono iniziati nel piazzale del distributore, poi hanno invaso anche la corsia nord dell'A1. Alcuni tifosi sono scesi dalle auto a volto coperto brandendo bastoni e lanciando petardi e fumogeni. Sarebbe stato ritrovato persino un estintore.

Lo scontro tra le due parti, è talmente violento che gli agenti della Polstrada già impegnati a presidiare l'intero tratto autostradale, sono costretti a chiudere tra Monte San Savino e Arezzo. Ad avere la peggio un tifoso romanista, portato all'ospedale di Arezzo per le ferite riportate ma ci sono anche diversi contusi. Al vaglio dei poliziotti e dei carabinieri sul posto insieme agli agenti della Polstrada e del Reparto Mobile di Firenze le immagini delle telecamere di videosorveglianza grazie alle quali si spera di poter identificare i protagonisti.

Il traffico è rimasto paralizzato per alcune ore per poi riprendere, seppur a ritmo lento. Le code si sono vistosamente ridotte, dopo che avevano raggiunto oltre 10 km. Attualmente è ancora in corso l'identificazione dei partecipanti ai tafferugli, che hanno riportato alla memoria quanto accaduto l'11 novembre 2007 a Gabriele Sandri, rimasto ucciso nei pressi dell'area di servizio di Badia al Pino, quando l'agente Luigi Spaccarotella - nel tentativo di sedare una rissa - sparò un colpo di pistola che però colpi lo stesso Sandri, in attesa di amici per andare proprio a Milano per assistere a Inter-Lazio. Proprio per questo motivo è chi l'ha definita un'area di servizio "maledetta" e non ha tutti i torti.

Inoltre c'è stata anche l'ipotesi che tifosi di Napoli e Roma si fossero dati appuntamento in un'area di servizio nel tratto aretino dell'A1 all'origine degli scontri avvenuti oggi all'altezza dell'autogrill di Badia al Pino. Lo si apprende dalla questura di Arezzo che precisa così le prime indicazioni fornite che parlavano di un agguato teso dai tifosi napoletani ai romanisti. Proprio per il timore di scontri il servizio di ordine pubblico all'area di servizio di Badia al Pino era stato potenziato così come all'autogrill Arno.

Da alcuni video in rete si vede il momento in cui le due tifoserie della Roma e del Napoli entrano in contatto proprio nell'autogrill, vicino

ai distributori di benzina. I tifosi si muovono in gruppo, indossano felpe e giubbotti neri, molti sono travisati con cappucci e sciarpe. Si sentono urla e il rumore dei sassi lanciati e dei lacrimogeni.

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