Il Bestiario

Bestiario, l'Ossessigno

L’Ossessigno è un animale leggendario ossessionato dal razzismo, da cui il nome Ossessigno

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L’Ossessigno è un essere mitologico che vede atti di razzismo ovunque. Premesso che qualsiasi forma di razzismo sia da condannare, l’Ossessigno scatena il suo talento investigativo nello scovare atti discriminatori raggiungendo talvolta punte di comicità involontaria. L’Ossessigno spazia la sua caccia grossa a 360° in molteplici campi d’azione, dal cinema allo sport.

L’ultimo attacco d’ansia ossessiva il Nostro l’ha avuto nei riguardi del film “Mary Poppins” del 1964. L’Ossessigno ha pensato bene di censurare la pellicola per bambini spostandolo dalla categoria “per tutti” a quella di “minori accompagnati”. Per indicare gli spazzacamini che ballano sui tetti col viso ricoperto di fuliggine, l’ammiraglio Boom utilizza per ben due volte il termine hottentots. Parola utilizzata fin dal Seicento dagli olandesi e poi dagli inglesi colonizzatori del Sudafrica in riferimento ad alcune popolazioni locali. L’Ossessigno è così riuscito a rintracciare un termine sconosciuto ai più che, crediamo, nessun bambino abbia mai utilizzato per insultare un compagno di colore. Almeno non risulta di aver assistito ad atti di brutale bullismo nei quali un bambino di terza elementare abbia pronunciato la frase “torna al tuo paese faccia da ottentotto” e, ora che l’Ossessigno ha svelato il risvolto storico culturale, ci auguriamo che non accada davvero. L’Ossessigno è talmente maldestro da mostrare il razzismo dove non si era visto, ottenendo il risultato contrario di quello voluto, cioè ridicolizzando un tema importante e grave come il vero razzismo violento e discriminatorio. La malizia sta negli occhi di chi guarda, certo non negli occhi dei bambini.

L’Ossessigno si supera quando applica il razzismo preventivo. E’ cronaca sportiva di questi giorni l’allontanamento di un giocatore della nazionale di calcio italiana accusato da un suo collega di colore di essere stato insultato con frasi razziste. Sfortunatamente per la vittima non ci sono elementi oggettivi per accertare l’avvenuto, così che la vicenda si è ridotta al confronto della parola di uno contro quella dell’altro che nega le frasi discriminatorie. Ma per l’Ossessigno l’accusa basta per allontanare il sospettato dal ritiro della nazionale italiana. Una pessima decisione che potrebbe portare alla situazione paradossale che se tutti i giocatori si accusassero di razzismo durante l’intervallo della partita, vedremmo nel secondo tempo giocare tra di loro la terna arbitrale contro gli addetti al Var. Per onestà intellettuale occorre ricordare che il quarto mondiale dell’Italia è stato vinto a causa di un clamoroso insulto razzista che portò alla reazione della testata sconsiderata da parte del migliore dei francesi.

Ma non ditelo all’Ossessigno perché potrebbe revocarci il mondiale.

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