Altra tegola sul Pd. È indagato Ricci, candidato presidente alla Regione Marche

Avviso di garanzia per il caso Affidopoli. L'ipotesi: incarichi e lavori senza bandi

Altra tegola sul Pd. È indagato Ricci, candidato presidente alla Regione Marche
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Matteo Ricci, eurodeputato dem e candidato alle Regionali delle Marche, è stato iscritto nel registro degli indagati per il caso Affidopoli. Lo ha reso noto lui stesso con un video diffuso sui canali social. L'ex sindaco di Pesaro si è detto "amareggiato" ma "sereno". La sua candidatura resta in pista. L'inchiesta Affidopoli riguarda affidamenti diretti, senza bando pubblico, di cui avrebbero beneficiato due associazioni culturali pesaresi che non avrebbero avuto i requisiti. Ricci, all'epoca, era il sindaco della città famosa anche per aver dato i natali a Gioacchino Rossini. Qualcosa, però, sembrava essere nell'aria fin dalla mattinata di ieri: tutte le iniziative elettorali del centrosinistra erano state sospese, sollevando un certo vociare sul motivo dello stop improvviso. Poi, in serata, il video del diretto interessato. Il caso arriva in un momento di forti fibrillazioni politiche, con l'affaire Sala-Tancredi che scuote Milano e tutto il "campo largo". Due giorni fa era arrivata anche l'ufficialità della data per le Regionali. I marchigiani si recheranno alle urne il 28 e 29 settembre. Una scelta su cui l'esponente Pd aveva polemizzato, sostenendo che si potesse "risparmiare" ai marchigiani "una campagna elettorale durante le ferie". Ma oggi il nodo diventa un altro: l'iscrizione di Ricci nel registro degli indagati, dopo mesi di polemiche dal centrodestra per la poca chiarezza dell'ex sindaco su Affidopoli. Avevano già ricevuto avvisi di garanzia Franco Arceci, ex capo di gabinetto di Ricci, Massimiliano Santini, ex spin doctor e già consigliere comunale, e Stefano Esposito, presidente delle due associazioni culturali chiamate in causa.

Ricci, nel video, parla soprattutto di murales. Ma nell'inchiesta figurano anche incarichi per manutenzioni, verde pubblico, gastronomia ed eventi natalizi, per un valore complessivo di circa 600mila euro. Tra le critiche mosse dal centrodestra in questi mesi, anche quella relativa al fatto che non abbia mai voluto presentarsi in commissione Trasparenza del Comune, organo ad hoc che sta lavorando su Affidopoli. Segnali di freddezza, in questi mesi, sono arrivati anche dalla sinistra pesarese. Il successore di Ricci, Andrea Biancani, aveva dichiarato di voler "continuare ad agire nella legalità" e di non voler "essere indagato". In molti hanno letto in queste parole una presa di distanza dal candidato governatore del Pd. Anche Giorgio Tornati, ex sindaco comunista di Pesaro per un decennio, aveva invitato Ricci a comparire davanti alla commissione, parlando di "strani atti amministrativi".

"Sono sorpreso ha dichiarato ieri nel video Ricci, che si confronterà con Francesco Acquaroli, governatore in carica ed esponente di Fdi in vita mia non mi sono mai occupato di affidamenti". E ancora: "Mi sono sempre fidato dei miei dirigenti". Ricci esprime "rabbia" e "amarezza". Ma non c'è la volontà di fare un passo indietro: "Smonteremo queste accuse", aggiunge. "Sono completamente estraneo ai fatti. Lo chiarirò presto con il procuratore".

Il parlamentare marchigiano di Fdi Antonio Baldelli, che distingue tra piano giudiziario e piano politico, prende posizione: "Per lui, come per ogni cittadino, vale il principio costituzionale di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva". Ma aggiunge che è "diverso è il piano delle responsabilità politiche, dalle quali Ricci non può sottrarsi". E su Affidopoli afferma: "Da sindaco non poteva non sapere". Da Fdi, infine, arriva anche un attacco rivolto al M5S, forza su cui il Pd si sta schiacciando per queste Regionali: Fdi parla di "ipocrisia" da parte dei grillini, giustizialisti che però non hanno ancora ritirato il sostegno al dem.

Proprio il leader grillino Giuseppe Conte interviene in serata: "Come M5S rispettiamo il lavoro autonomo e indipendente della magistratura e non sottovalutiamo le ipotesi accusatorie". Ma chiarisce: "Ci riserviamo di valutare le contestazioni mosse a Ricci", precisando che "una condotta disonesta sarebbe incompatibile con i nostri principi e i nostri valori".

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